Ponte Stretto. Botta risposta sull'Unesco ItaliaOggi 10-AGO-2005
«Non si può chiamare in causa l'Unesco per vicende che riguardano le problematiche interne al paese, perché significa non solo non avere capito la funzione della lista del patrimonio mondiale, ma si rischia, altresì, di banalizzarne il ruolo, che non può certo essere invocato come il famoso "al lupo al lupo" delle fiabe, per intimidire ogni iniziativa relativa a nuove grandi opere». Lo ha detto il sottosegretario ai beni culturali con delega per l'Unesco, Nicola Bono, nel commentare le notizie sull'intenzione di Legambiente di chiedere, all'indomani della sentenza del Cds di rigetto del ricorso, l'intervento dell'Unesco per bloccare la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Secondo Bono, l'idea «appare inverosimile ed esagerata». Pronta la replica di Legambiente. «Riteniamo legittimo rivolgerci a tutti i soggetti che in qualche modo possano dare un contributo affinchè venga rigettata l'assurdità economica, sociale, trasportistica e ambientale che rappresenta un'opera come il ponte sullo Stretto di Messina». «Potremmo forse rivolgerci anche a Standard&Poor's», ha continuato Legambiente, «per chiedere di valutare il rating di un'intrapresa che si spaccia come privata e che invece viene realizzata con un pesantissimo contributo delle casse dello stato».
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