Pompei, parte il restauro dei siti chiusi Susy Malafronte IL MATTINO 10-AGO-2005
Presto gli antichi edifici e le aree chiuse di Pompei dai tempi del terremoto saranno restituiti agli occhi del mondo in tutto il loro splendore. La Casa dei casti amanti, la caserma del Gladiatore e tanti altri luoghi torneranno a essere visitabili grazie a un progetto di cinquanta milioni di euro messo a punto da Regione e Soprintendenza archeologica. Si tratta di un intervento estremamente importante per il turismo nazionale ed internazionale, in quanto molte delle aree chiuse al pubblico dopo il terremoto del 1980 perché inagibili, saranno restituite nella loro interezza, e rese anche più belle dai restauri. Il cinquanta per cento del finanziamento per la riapertura delle case chiuse sarà attinto dalle casse dei Por (Programmi operativi regionali), recuperati in extremis dal city manager Luigi Crimaco. Il resto dei fondi, invece, saranno a carico della Regione e della Soprintendenza. Il 31 agosto il governatore Antonio Bassolino, l'assessore al Turismo Marco Di Lello, il direttore dei Beni culturali della Campania Stefano De Caro e il manager Luigi Crimaco sigleranno l'accordo finale e presenteranno il progetto. L'intento del manager Crimaco è quello di rilanciare sul mercato del turismo mondiale una Pompei antica più completa e promuoverla a cartina di tornasole del ministero per i Beni e le Attività culturali. Tra gli interventi di recupero, in risposta ad un turismo sempre più esigente ci sono: il restauro della Casa del Centenario, della Casa di Marco Lucrezio Frontone, della Casa di Obellio Firmo, della Caserma dei Gladiatori, della Casa e del Vicolo del Menandro, della Casa degli Amorini Dorati, della Casa e Insula di Cecilio Giocondo, della Casa dei Casti Amanti, della Casa di Trebio Valente, della Casa di Casca Longus e botteghe adiacenti, della Casa del Vasaio Zosimo, della Casa del Moralista, della Casa di Ceriale, delle Terme del Foro, delle Terme Suburbane, delle Terme Stabiane. I lavori prevedono anche l'installazione di un impianto di illuminazione in diversi punti della città antica come la Necropoli di Porta Nocera e via dell'Abbondanza. Anche gli scavi di Ercolano beneficieranno di una piccola fetta dei cinquanta milioni di euro. Alcuni interventi, infatti, completeranno l'Antiquarium Ercolanese e Villa dei Papiri. Oltre a rispondere alla voglia di sapere, del mondo, sulla storia dell'amica civiltà pompeiana, sono previsti anche servizi di accoglienza che verranno realizzati nella zona di Porta Stabia nei vecchi edifici demaniali. Intanto i sindacati lanciano un appello al manager in merito ai nuovi restauri che partiranno tra breve. «Questi lavori, una volta effettuati, richiederanno maggior numero di personale per vigilare e rendere disponibili i nuovi itinerari alla visita del pubblico - sottolinea Antonio Pepe, portavoce della Cisl-Fps/Bac -. Ci aspettiamo, dunque, che il city manager si interessi anche di caldeggiare una proposta di legge che escluda il ministero per i Beni e le Attività culturali dal blocco delle assunzioni». I sindacati, dunque, chiedono una proporzione equa tra le case aperte al pubblico e gli addetti alla vigilanza. Con i nuovi interventi di restauro, gli ambienti da visitare saranno all'incirca il doppio di quelli attuali, di conseguenza i 344 custodi saranno insufficienti per vigilare sull'intera area archeologica. «Dobbiamo evitare lavori di facciata - chiede ancora Pepe -l'amministrazione deve essere più attenta, per evitare che questi edifici una volta restaurati restino chiusi». In pratica la Cisl-Fps/Bac chiede di evitare casi come della nuova biglietteria posta al cancello dell'Auditorium, criticata per aver interrotto un passaggio suggestivo tra il viale delle ginestre e i teatri. La biglietteria, aperta dopc circa un anno dalla sua costruzione, ancora prima di essere inaugurata non ha retto al primo impatto con le intemperie La pioggia filtrando dal soffitte ha causato il crollo del sottotettc e dei fari incassati.
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