SICILIA - Beni culturali. Altri «tesori» a Pantelleria CATERINA LIONTI 09-AGO-2005 LA SICILIA
PANTELLERIA. Nella splendida cornice del Castello Barbacane di Pantelleria si è tenuta ieri la conferenza dal titolo «Dai Sesi ai ritratti imperiali - II patrimonio archeologico di Pantelleria». Manifestazione che ha voluto segnare il ritorno dei ritratti, ritrovati durante la campagna di scavi del 2003 e rappresentanti Cesare, Antonina Minore (o Agrippina) e Tito, dopo un lungo periodo di assenza dall'isola dovuto alle continue trasferte nei musei più importanti del mondo. Sono intervenuti per l'occasione il sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele, il Soprintendente di Trapani, architetto Giuseppe Gini, il Soprintendente del Mare, dott. Sebastiano Tusa, il Dirigente del Servizio dei Beni Archeologici di Trapani, dott. ssa Rossella Giglio, nonché i rappresentanti delle Università di Bologna, del Suor Órsola Benincasa - Napoli, di Tubingen e della Basilicata. Come subito sottolineato dall'architetto Gini e dal sindaco, questo momento sottolinea la volontà comune dell' amministrazione locale ed degli Enti preposti di continuare a sviluppare sinergie che consentano la costituzione, in tempi brevi, del Parco Archeologico di Pantelleria: un organismo che avrà valenza non solo archeologica ma anche paesistica. 11 primo passo è stato fatto con la recente esposizione, oltre che degli ormai famosi ritratti, anche dei reperti più significativi provenienti dal!' abitato preistorico di Mursia, dal villaggio tardo antico della Baia di Scauri e da siti minori. La musealizzazione è stata allestita presso lo stesso Castello Barbacane che, dopo il completo recupero, diverrà non solo la sede definitiva di tali esposizioni ma anche di centro polivalente. Alle teste, precisa il sindaco, continuerà ad essere affidata la promozione dell'isola come centro di cultura attraverso occasionali esposizioni in -^iro perii mondo. I ritratti rimarranno in esposizione al Castello di Pantelleria fino al 13 Settembre, quando verranno momentaneamente trasferite a Trapani in occasio ne della Coppa America. E mentre si festeggia il ritorno delle teste già è torte l'aspettativa sollevata dalla notizia di recenti ritrovamenti restituiti sempre dall'acropoli di San Marco e Santa Teresa. Si tratta del ritrovamento di un filare di grossi blocchi, alti circa 1,20 metri, che farebbero pensare ad un tempio. II Soprintendente del mare, Sebastiano Tusa, che fin dal 1962 opera sull'isola, informa che già lo scor so anno alcuni ritrovamenti all'interno di cisterne facevano pensare ad elementi architettonici pertinenti un luogo di culto. 1 reperti consistono in alto rilievi in pietra locale, stuccati,molto frammentali, rappresentanti figure maschili di stile post severo: l'influsso, quindi, è chiaramente greco anche se si tratta di un tempio punico, tanto da far pensare, come per l'Auriga di Mozia, alla scuola selinuntina. Da quanto finora emerso, la datazione attribuibile a tale struttura, secondo Tusa, risale al IV sec. a. C Oltre che i ritrovamenti, anche la tipologia del sito contribuisce ad avvalorare la tesi del tempio, essendo molto probabile tale presenza nella parte sommatale di un abitato. Tusa e la Giglio, dirigente del servizio dei Beni Archeologici di Trapani, concordano nel placare gli entusiasmi, rimandando a ulteriori indagini l'accertamento della natura di tali ritrovamenti. La dott.ssa Ciglio conclude non nascondendo di riporre grandi speranze sui futuri scavi che, come auspicato, potrebbero consolidare l'immagine di Pantelleria non solo come metà di mondanità ma come centro di cultura.
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