SICILIA: Energia pulita in Val di Noto RICCARDO REI MF Sicilia 09-AGO-2005
Per le ricerche di idrocarburi nei siti Unesco l'assessore punta sul metano. Ma a dire l'ultima parola dovranno essere «i piani digestione che saranno pronti entro tre mesi»
Dovranno essere i piani di gestione a stabilire se le ricerche degli idrocarburi e le trivellazioni possono essere effettuate nei pressi di siti tutelati dall'Unesco. L'assessore regionale ai beni culturali, Alessandro Pagano, non ha dubbi: «L'assemblea regionale», dice, «ha dichiarato che va perseguito lo sviluppo sostenibile. Io ho ribadito che il metano è energia pulita, come tutti sanno. Aspettiamo che il piano di gestione stabilisca che le ricerche di metano in queste zone si possono fare». Pagano ieri ha effettuato un sopralluogo nell'impianto di perforazione per la ricerca del metano di contrada Maltempo, nella Val di Noto. «Con il piano di gestione che i miei uffici realizzeranno entro tre mesi con la collaborazione dell'Unesco», spiega l'assessore, «colmiamo una lacuna dovuta al-l'immobilismo politico di chi avrebbe dovuto approntare uno strumento indispensabile e obbligatorio sin dal 2002, anno in cui fu fatta richiesta di far diventare la Val di Noto patrimonio Unesco, e che invece non è mai stato realizzato. Sono le stesse persone che oggi pontificano chiedendo provvedimenti di chiusura degli impianti di trivellazione della provincia di Ragusa». Il 16 giugno scorso sono iniziate le trivellazioni della società texana Panther Eureka. Il cantiere si trova a 13 chilometri dalla zona di Ragusa Ibla, inserita nella «Lista del patrimonio mondiale dell'umanità» stilata dall'Unesco. «Il metano», ha osservato Pagano nel corso del sopralluogo, «sarà pompato da impianti senza impatto ambientale e non invasivi, come quelli nelle campagne del Ragusano, che permettono di conciliare sviluppo e tutela del territo rio». Ma all'assessore ai beni culturali ha risposto già ieri il capogruppo dei Ds all'Ars, Lillo Speziale, che è intervenuto in merito alle polemiche seguite alla mancata approvazione da parte di Sala d'Ercole, nei giorni scorsi, di una norma sul divieto di autorizzazioni per trivellazioni in alcuni siti siciliani. «È francamente inconcepibile», ha detto in una nota Speziale, «che qualcuno continui ad alimentare una pretestuosa polemica, basata sul nulla, in merito alle concessioni per le trivellazioni. Il presidente Cuffaro dovrebbe ricordarsi una regola semplice ed elementare: il governo ha rilasciato le autorizzazioni e il governo può revocarle». «Fare credere che il voto dell'Ars impedisca al governo di revocare le concessioni», ha spiegato il capogruppo Ds, «significa prendere in giro l'opinione pubblica. Al presidente della Regione e all'assessore all'industria compete la decisione sul rilascio delle autorizzazioni, così come sulle revoche. Lo scaricabarile di questi giorni, evidentemente, è solo un tentativo del governo di scrollarsi di dosso le proprie responsabilità». Che il governo regionale non sia compatto sul delicato tema delle concessioni petrolifere (oltre alla Panther, l'Eni, la regionale Sarcis, la Anshutz, la Edison), è ormai evidente a tutti: da un lato l'assessore al turismo, Fabio Granata, che aveva inserito anche un articolo sullo stop alle trivellazioni nella legge di riforma del settore approvata la scorsa settimana all'Ars (articolo poi cassato in aula), dall'altro una serie di assessori che hanno fin da subito manifestato perplessità sulla possibilità di bloccare le trivelle della Panther. Il risultato è che su questa vicenda si continua a navigare a vista, prendendo tempo, mentre i lavori nella valle proseguono tranquillamente,
|