SICILIA: Trivellazioni, l'ira dell'Unesco DOMENICA 7 AGOSTO 2005 PALERMO CRONACA LA REPUBBLICA
Il commissario Bondin: "Scelta sbagliata, è un attacco al patrimonio"
Prima bocciatura dell'Unesco per la scelta dell'Ars di non vietare le ricerche petrolifere nella Val di Noto, inserita nel Patrimonio dell'umanità. Ray Bondin, commissario Unesco, attacca l'Assemblea che ha impallinato la norma presentata dal governatore Cuffaro e dall'assessore Granata: «Scelta priva di buonsenso, così si mortifica il patrimonio». Anche Raffaele Lombardo, leader dell'Mpa, boccia il no dell'Ars al divieto. E l'assessore Pagano, che difende le trivellazioni, va Ragusa a incontrare i lavoratori delle aziende petrolifere.
II commissario Bondin si schiera contro la decisione di non vietare le ricerche in Val di Noto Trivellazioni, l'ira dell’Unesco "è un attacco al patrimonio" Anche Lombardo boccia l'Ars: al rientro voti la norma L'UNESCO tuona contro la bocciatura dell'Ars della norma sulle trivellazioni petrolifere nella Val di Noto, che è uno dei cinque siti siciliani inseriti nel Patrimonio dell'umanità. E mentre a livello nazionale rischia di scoppiare un altro caso Eolie, sulla questione si inasprisce anche lo scontro politico: anche il leader dell'Mpa, Raffaele Lombardo, sconfessa la bocciatura dell'Ars, voluta da parte della maggioranza e dell'opposizione, e il governo regionale resta diviso tra chi difende le trivellazioni, come l'assessore ai Beni culturali Alessandro Pagano, chi vorrebbe vietarle almeno nelle pertinenze dei siti tutelati, come il governatore Cuffaro, e chi vorrebbe vietarle tout-court, come l'assessore al Turismo, Fabio Granata. In tutto questo, l'Assomineraria prende posizione ufficiale sulla decisione— già approvata dalla giunta Cuffaro — di revocare le concessioni già rilasciate alle cinque aziende che operano nella Val di Noto (Eni, Edison, Anschutz, Sarcis e Panther Oil), alcune delle quali stanno preparando un'azione legale milionaria nei confronti della Regione. In una lettera indirizzata al governatore e all'assessore all'Industria, Antonio D'Aquino, l'Assomineraria afferma di «non comprendere» la decisione di sospendere licenze già rilasciate, rivendicando i diritti pregressi, i posti di lavoro e le royalties liquidate alla Sicilia. «Non posso che esprimere la mia più forte disapprovazione contro questa decisione», dice Ray Bondin, commissario Unesco per Malta ed esperto dell'Icomos, il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti. «Considero questa decisione estremamente negativa — aggiunge Bondin — in assoluta contro tendenza rispetto ai piani di gestione dei siti Unesco e anche rispetto al semplice buon senso, frutto soltanto di mancanza di elementare capacità divisione e programmazione a medio e lungo termine .Come amico della Sicilia, più che come esperto dell'Icomos e dell'Unesco per il patrimonio mondiale, non riesco a comprendere il messaggio di una parte della classe politica siciliana, che dovrebbe, al contrario, assicurare la attenta tutela del patrimonio culturale, paesaggistico ed artistico di questa Isola». Nella maggioranza, già spaccata, si leva un'altra voce contro, quella di Raffaele Lombardo. «L'Ars, alla ripresa dei lavori d'aula—dice il leader del Movimento perl'autonomia—elimini subito e definitivamente quella imbarazzante decisione di riprendere le trivellazioni petrolifere anche sui siti dell'Unesco mettendo la parola fine a una vicenda che arreca danni gravissimi. La Sicilia e siciliani pagano ancora un prezzo altissimo del sogno, che poi si è rivelato un incubo, dell'industrializzazione selvaggia che inquina l'ambiente, non garantisce occupazione ma anzi è foriera di sottosviluppo e danni irreversibili per il nostro patrimonio artistico e dibellezze naturali». Domani intanto sarà a Ragusa l'assessore ai Beni culturali, il forzista Alessandro Pagano, che difende invece la possibilità di sviluppo offerte dalla ricerca del metano nella Val di Noto, giudicandole perfettamente compatibili con i vincoli ai quali sono sottoposti i siti tutelati. Pagano incontrerà una delegazione di cittadini e di lavoratori delle aziende alle quali la giunta ha sospeso le concessioni. E tutto lascia presagire che all'interno del governo Cuffaro la questione è ancora tutt'altro che chiusa.
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