Pietà per i costruttori non per la bellezza (a. m.) La Repubblica, cronaca di Milano, 06 agosto 2005
Siamo arrivati alla concessione di edificare a rate garantite
RICADUTA positiva ulteriore sarebbe stata il miglior utilizzo delle infrastrutture urbane esistenti -reti di trasporto, acquedotti, fognature-senza bisogno d'ampliamenti.
Tutto bene in un paese civile ma non nel nostro, da decenni avvezzo a forzare la legislazione urbanistica e dove i reati di abuso edilizio sono un crescendo costante.
In realtà nessuno aveva stimato quali sarebbero state le dimensioni del fenomeno di utilizzo dei sottotetti-le previsioni in materia urbanistica da noi non si fanno e, quando si fanno, spesso sono artificiosamente manipolate - ma soprattutto nessun aveva pensato di indicare criteri che in qualche misura dessero un quadro di riferimento estetico a queste operazioni. Ecco il finimondo : di tutto e di più in materia di orrendi abbaini o cappuccine che dir si voglia. I prospetti delle belle e decorose strade della Milano costruita dal '900 al '940 sono stravolti nella loro compostezza. E non solo quelli.
Di fronte alla sollevazione di massa il Comune cerca di arginare il fenomeno - i buoi sono in ogni caso scappati - attra- verso norme restrittive che comunque di recente il Tar ha cancellato. Nel frattempo il Tribunale di Milano si trovai nvestito da una valanga di cause tra condomini, frontisti e confinanti. L'incertezza della norma. Ci voleva un salvatore: si materializza nelle vesti di Davide Boni, assessore regionale al Territorio, con il suo progetto di legge.
Bisognerà esaminarlo con calma ma le dichiarazioni dell'assessore sono già da ora stupefacenti: «Sono molto soddisfatto — ha dichiarato l'assessore-per l'esito positivo di un lavoro che abbiamo condotto a ritmo serrato. Abbiamo scongiurato rischi di far west se non addirittura di speculazioni e risposto ai bisogni delle famiglie, in particolare delle giovani coppie, e alle esigenze di molti sindaci costretti ad affrontare decine di ricorsi al Tar».
Secondo il progetto dilegge avranno di fatto diritto all'utilizzo dei sottotetti, senza alcuna restrizione, tutti i casi in cui l'intervento di recupero, effettuato come ampliamento dell'unità immobiliare esistente collocata all'ultimo piano dell'edificio, è reso necessario da esigenze strettamente familiari.
Lo saranno la nascita di un figlio, la presenza di anziani o portatori di handicap, la necessità di dare alloggio alla badante, o altre gravi e documentate necessità del nucleo familiare ma anche la prima casa per una giovane coppia. Ne vedremo delle belle. Nessuno più di me vuole avere attenzione ai bisogni della gente, quelli veri, ma non dimentichiamoci mai che siamo un paese di finte pensioni di invalidità, di invalidi che giocano nei campionati di calcio, di lavoro nero, di falsi in bilancio legalizzati e di cittadini invitati dal loro primo ministro a non pagare le tasse.
In ogni mode questo vuole essere un progetto di legge rassicurante per tutti: se alla sua entrata in vigore avranno diritto di utilizzare i sottotetti solo gli edifici costruiti prima del 31 marzo 2005, quelli costruiti poi potranno dotarsi di un magnifico sottotetto tre anni dopo aver ottenute l'abitabilità. Insomma, se ho capito bene, siamo arrivati alla concessione di costruire a rate garantite: un bonus a scadere dopo tre anni. Questa apparentemente caritatevole legge avrà pietà per tutti ma non per gli occhi e tantomeno perla bellezza della città. E di questo non si parla.
Una sola nemesi; dai piani alti del grattacielo Pirelli e da quelli ancor più alti ai quali ambiscono i faraoni dell'attuale potere, lorsignori godranno di uno spettacolo sempre più deprimente: i tetti di Milano.
Capogruppo Ds: impasticcio Benigni: così non si cancella l'abusivismo GIUSEPPE Benigni, capogruppo dei Ds in Regione, l'assessore Boni è soddisfatto. Dice che sui sottotetti si è passati dal far west a delle regole. Cos'è che non va? «Boni, per la verità, aveva detto che la legge Moneta era da rifare. Il suo mi sembra un passo indietro. La Lega alla prova dei fatti è stata riassorbita dalla politica del centrodestra». Perché? «Tanto per cominciare, la proposta di legge dell'assessore Boni giustifica i sottotetti dal punto di vista urbanistico. Mi aspettavo una legge che combattesse effettivamente la cementificazio-ne della Lombardia». Invece? «I n vece la montagna ha panonio M topolino. La legge è pa-sticciata. Tre anni di deroghe sono pochi. Non nego che ci siano casi sociali degni di attenzione, ma una cosa sono i problemi urbanistici, un'altra quelli sociali. Sono due questioni da tenere separate». Cioè? «Questa legge presta ancora il fianco all'abusivismo. Con l'aggravante di giustificarlo con motivazioni di carattere sociale. Come la deroga fatta per le giovani coppie o le badanti. Sappiamo come vanno queste cose in Italia». Come? «Queste eccezioni si prestano tutte a una serie di turbate. Così i più furbi riusciranno a risolvere i loro problemi e i meno furbi continueranno a rimetterci». Il centrosinistra cosa propone? «Noi chiedevamo una legge sul territorio chiara. E un piano territoriale regionale all'interno del quale i comuni avessero delle discrezionalità. Una legge, ad esempio, che aiutasse con degli incentivi i comuni che salvaguardano il loro territorio. Dato che si sa che i comuni traggono risorse soprattutto dagli oneri di urbanizzazione. Anche su questo punto, dopo tante dichiarazioni non è cambiato nulla. La nuova legge prevede delle piccole varianti, che non sono nemmeno migliorative».
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