L'Assemblea regionale siciliana contro il parere del "governatore" Cuffaro: "Sì alle trivellazioni in Val di Noto" La Repubblica, 06/08/2005
PALERMO — In Sicilia le ricerche di petrolio e metano potranno essere effettuate anche nei siti tutelati dall'Unesco.
L'Assemblea regionale siciliana ha bocciato il provvedimento, proposto dal governatore Salvatore Cuffaro e dall'assessore al Turismo, Fabio Granata, che limitava le trivellazioni nelle aree inserite nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.
Aree che in Sicilia sono il numero più alto d'Italia: la città barocca di Noto, Piazza Armerina, la Valle dei Templi di Agrigento, il centro storico di Siracusa e le isole Eolie, inserite nel patrimonio naturale e protagoniste, nei mesi scorsi, di un progetto per realizzare otto nuovi alberghi. Progetto poi sospeso proprio su sollecitazione dell'Unesco, che minacciò di cancellare l'arcipelago dalla"World Heritage List".
Il problema delle trivellazioni riguarda soprattutto la Val di Noto, dove sono impegnate nella ricerca di metano e petrolio cinque aziende petrolifere, tra le quali la texana PantherOil, alle quali la giunta ha già sospeso il permesso di ricerca, aprendo la via a una battaglia legale milionaria.
Ma il divieto non riguardale nuove concessioni, rilasciate autonomamente dagli uffici regionali e sulle quali il governo non ha potestà. Adesso la Regione Sicilia, assicura Cuffaro, tornerà ad affrontare la questione con una nuova legge, ancora allo studio del governo.
«A dire no alle trivelle — spiega Cuffaro—è stato anzitutto il territorio, sono decine i comitati sorti nella Val di Noto». E in difesa del divieto è sceso anche Nicola Bono, sottosegretario ai Beni culturali con delega per l'Unesco.
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