Il Mezzogiorno può diventare la “porta” dell’Europa www.ilgiornaledicalabria.it 5 ago 2005
lo sostiene la Svimez nell’ultimo numero delle sue Informazioni
ROMA. Può venire dal mare il nuovo ruolo per il Mezzogiorno: lo sostiene la Svimez nell’ultimo numero delle sue Informazioni. “La nuova centralità del Mezzogiorno può costituire certamente una grande opportunità per il Mezzogiorno. L’ampliamento della movimentazione delle merci provenienti dalla Cina e dagli altri produttori dell’estremo Oriente stanno infatti mutando la posizione del Mezzogiorno da “periferia” a possibile “porta d’accesso” all’Europa e ai suoi mercati”. Per cogliere le opportunità offerte dalla globalizzazione, avverte Svimez, occorre “un sistema integrato di interventi in grado di fare “massa critica”, così da rendere attrattivo il territorio” sia rispetto ai processi di delocalizzazione che per gli investimenti “volti a creare nuove iniziative in settori ad alto contenuto di conoscenza”. Un sistema che avrà bisogno di vari interventi, che vanno “dalle politiche per l’infrastrutturazione di base a quelle per lo sviluppo della logistica, dalle politiche di vantaggio fiscale a quelle industriali, dalle politiche per la ricerca e l’innovazione al potenziamento del sistema universitario e della ricerca di base, ai centri di ricerca applicata”. Le infrastrutture sono il settore che ha bisogno di più interventi perché se il Mezzogiorno ha più strutture portuali che non il centro-nord, accusa “evidenti deficit di dotazione per la movimentazione e stoccaggio delle merci. E soprattutto - nota la Svimez - c’è un livello di infrastrutture interporturali pari a meno del 10% di quello nazionale”.
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