Firenze, sfregiato il Nettuno vandalo gli stacca una mano MARZIO FATUCCHI 04-AGO-2005 La Repubblica, cronaca di Firenze
Ripreso dalle telecamere e tradito dal bancomat che aveva appena usato. Da ieri sera vigilantes in piazza Signoria
FIRENZE — Una bravata di cinquantaquattro secondi e la mano di marmo della statua Nettuno sotto Palazzo Vecchio se ne è andata in frantumi. «Volevo scattare una foto con il cellulare» perché era in uno «stato di euforia», confesserà 10 ore dopo alla polizia municipale il vandalo. Una scalata che però ha provocato il più grande danno che la statua di Bartolomeo Ammannati, in piazza della Signoria dal 1575, abbia mai registrato. Una bravata che ha spez-zato la mano destra, il bastone e la conchiglia della fontana sottostante in 30 frammenti. Sono le 3,22 di notte quando Claudio Salvadori, 28 anni, di professione cuoco, in giro per il centro con il fratello dopo una serata al pub, decide di scalare la statua, conosciuta a Firenze come il Biancone per il suo candido colore e le sue dimensioni. Si appende alla mano del Nettuno. Il polso — già in parte lesionato dalle infiltrazioni e dal tempo, spiegheranno poi i tecnici della sovrintendenza — si spezza. La mano cade, si frantuma in tre grandi pezzi, il bastone nella mano in quattro parti. Circa 80 chili di marmo che colpiscono il bordo della conchiglia, sbriciolata in 16 grandi pezzi e piccoli frammenti, e poi nella vasca, vuota perché era in corso la pulizia annuale. Nella vasca cade anche Salvadori. Rimedia una frattura ad un piede, qualche escoriazione ed una denuncia per danneg-giamento aggravato di bene artistico. La pena (da 6 mesi a tre anni di reclusione) quasi certamente perlui,incensurato, non scatterà. Il Comune, annuncia il sindaco Leonardo Domenici, si costituirà parte civile. Salva- dori viene rintracciato a dieci ore dalla bravata tramite le immagini delle telecamere che sorvegliano piazza della Signoria: 16 occhi puntati su tutti i monumenti della zona, 5 solo sul Biancone. Quando i vigili che controllano il sistema lo hanno visto salire, si sono precipitati fuori da Palazzo Vecchio, ma Salvadori, arrivato in piazza con il fratello maggiore, era già fuggito, claudicante. E nel video la sua faccia e quella del fratello (che ha cercato fino all'ultimo di non farlo salire) non si vedevano. A fornire altri indizi sul vandalo euforico, ci hanno pensato quattro testimoni presenti nella piazza, mentre il nome ed il cognome sono arrivati dal bancomat da cui Salvadori, pochi istanti prima aveva prelevato del denaro. Prima Salvadori ha negato, poi, di fronte all'evidenza dei fatti, ha confessato ai vigili urbani. «La mano verrà restaurata entro l'anno ma verrà ricollocata sulla statua solo in primavera: resine e mastice speciali per questi tipi di interventi non possono essere utilizzati durante l'inverno» spiegano i tecnici. «È un paradosso che in una città così sorvegliata come la nostra per il rischio terrorismo, sia stato un vandalo della provincia di Firenze a fare un danno così grave. Non possiamo pensare che basti la vigilanza antiterrorismo, ci vuole di più» dice il sindaco Leonardo Domenici, che ieri ha lanciato un appello perché gli alti costi dei restauri e della vigilanza delle città d'arte come Firenze «siano sostenuti anche da altri soggetti, pubblici e privati». Intanto, da ieri notte, di fronte alla statua del Nettuno, ci sono due vigilantes.
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