No al commissariamento della Siae, sì al dialogo: Buttiglione dixit 04-AGO-2005 .com
Gli autori? Sono soddisfatti del rinvio ma stupefatti dell'agire della politica che vuole sovrapporsi alla volontà dei soci L COMMISSARIAMENTO DELLA SlAE è rimandato a settembre: ieri il consiglio dei ministri ha deciso di non commissariare l'ente, rinviando la decisione alla prossima riunione. «Abbiamo deciso di mantenere aperto uno spazio di dialogo - ha spiegato il ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione -, anche tenendo conto che il commissariamento è un atto traumatico. Ma l'assemblea della Siae deve capire che l'associazione svolge una funzione pubblica ed è sottoposta al vaglio del Parlamento. Il presidente della Siae deve avere il consenso delle commissioni parlamentari. Eleggerlo senza tale consenso sarebbe come far nascere il governo con il voto del Senato sapendo già che alla Camera sarà bocciato». «Insomma: o si eliminano i conflitti, o il commissariamento diventa inevitabile - ha puntualizzato Buttiglione -. Speriamo che ferragosto raffreddi le tensioni: se ne discuterà, comunque, nella prossima riunione del consiglio dei ministri dopo le vacanze». Il rinvio della decisione è stato accolto positivamente da Mauro Palmelli, rappresentante del Coordinamento delle associazioni degli autori, che hanno la maggioranza nell'assemblea dei soci della Siae, che però ha dichiarato: «Grande disponibilità al dialogo, ma i rapporti siano chiari. Siamo stupefatti dall'agire della politica che vuole sovrapporsi alla volontà dei soci» ricordando che la Siae «non riceve sovvenzioni pubbliche». «Non ci piace - ha detto - che si lasci intendere che il presidente della Siae lo devono decidere le commissioni cultura di camera e senato». Alla vigilia del edm il Coordinamento delle associazioni degli autori - di cui fanno parte l'Aidac (Associazione italiana dialoghisti adattatori cinetelevisivi), l'Anac (Associazione nazionale autori cinematografici), l'Anart (Associazione nazionale autori radio televisivi), l'Api (Autori produttori cinematografici italiani), l'Ari (Associazione registi per il cinema e la tv), la Sact (Scrittori associati di cinema e televisione), lo Snac (Sindacato nazionale autori compositori), il Sns (Sindacato nazionale scrittori), l'Uns (Unione nazionale scrittori) e gli Autori Lirica - in totale oltre 1.500 autori - ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciam-pi e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi prendendo netta posizione contro il commissariamento della società. Intanto il coordinamento si sta mobilitando perché dopo l'estate sia archiviata l'idea del commissariamento e annuncia una grande conferenza stampa, probabilmente alla Mostra di Venezia, nella quale sarà lanciato un appello. Soddisfatto dell'apertura al dialogo del ministro Buttiglione anche Ivan Cecchini che nei giorni scorsi ha rinunciato alla nomina di presidente del eda della Siae (tuttavia rimanendo membro): «il Commissariamento - ha notato - è sempre un atto per il quale occorrono motivi molto seri e ponderati. La Siae ha un bilancio in attivo, il eda è perfettamente operativo e inoltre ora c'è un nuovo direttore generale di grande professionalità ed esperienza». «La politica deve solo preoccuparsi di garantire un'adeguata tutela del copyright - ha commentato Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), sottolineando - che non significa controllare la Siae al contrario, vuoi dire promuovere la privatizzazione e la gestione dell'ente secondo criteri manageriali, con un sistema di governan-ce adatto allo sviluppo delle nuove tecnologie». "Chiamato" in causa, come ha preso la notizia il mondo della politica? «Mi sembra una decisione saggia» ha detto Giuseppe Giuliet-ti JDs). «Sorpreso e amareggiato per una scelta attendista. Un rinvio scarsamente comprensibile»: ha dichiarato Ernesto Maggi (An) componente della Commissione Cultura della Camera. O.P.
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