Lotta dura agli sprechi nella p.a. DI ALESSANDRI RICCIARDI Italia Oggi 03-AGO-2005
Intesa firmata dal ministro della funzione pubblica, Baccini e dal comandante Speciale della Gdf
Una squadra speciale verificherà consulenze, abusi, sprechi
Nasce la squadra speciale per combattere gli sprechi nella pubblica amministrazione. Un pool di 30 specialisti, tra personale del ministero della funzione pubblica e della guardia di finanza, coordinerà a livello centrale controlli a tappeto su consulenze d'oro, gestione impropria di risorse pubbliche, abusi e omissioni in pratiche burocratiche. Sotto osservazione, almeno sulla carta, tutti gli uffici pubblici, quelli delle amministrazioni centrali, delle regioni, delle province e dei comuni. Nessun atto escluso, dal rilascio di un certificato all'aggiudicazione di un appalto all'assegnazione di un incarico. Un call center, inoltre, raccoglierà le segnalazioni di cittadini e imprese. Nel caso di violazioni accertate, scatterà la denuncia alla procura della repubblica, se il fatto è penalmente rilevante, o alla Corte dei conti. L'operazione, che debutterà da settembre, è stata definita ieri dal ministro per la funzione pubblica, Mario Baccini, e dal comandante generale della guardia di finanza, Roberto Speciale, che hanno sottoscritto un protocollo di intesa per la collaborazione tra l'ispettorato di palazzo Vidoni e le Fiamme gialle. «Vogliamo evitare che la pubblica amministrazione diventi un peso e un problema per i cittadini», ha spiegato Baccini, «il paese non può consentirsi sprechi o malaburocrazia. Sono finiti i tempi delle vacche grasse», dice il responsabile della funzione pubblica, che tiene a precisare: «L'ispettorato non ha una funzione punitiva nei confronti dei dipendenti pubblici, ma è al servizio dei cittadini e delle imprese e contiamo che possa avere soprattutto un effetto preventivo». L'operazione, sotto l'insegna della trasparenza della p.a., si avvarrà delle competenze delle Fiamme gialle che contano, ha aggiunto Speciale, «di evitare sprechi, recuperando soldi alla collettività».
Il nucleo centrale, o ispettorato, verificherà le segnalazioni che giungeranno da uffici pubblici, cittadini e imprese. A disposizione anche un numero verde, dove sarà possibile denunciare fatti e procedure poco chiare. In questo caso, dopo una verifica iniziale circa la fondatezza presunta dei fatti denunciati, saranno attivati i reparti della guardia di finanza competente sul territorio. «Ci attendiamo», ha affermato il ministro, «tante richieste al call center. Sarà però compito dell'ispettorato fare selezione attraverso un lavoro scientifico, evitando così ripicche e vendette personali».
La raccolta e la selezione delle telefonate sarà infatti svolta, ha precisato Baccini, da personale «specializzato e in base a una griglia di valutazione predefinita». Assolutamente vietato l'anonimato, per esempio: chi vorrà denunciare disfunzioni dovrà innanzitutto dichiarare le proprie generalità. Già assegnata la gara per la fornitura del servizio, il numero verde anti-sprechi sarà in-somma il braccio esterno del nuovo ispettorato.
In primo piano la disciplina delle incompatibilità, del cumulo di impieghi, dell'assegnazione delle consulenze esterne, la corretta applicazione delle riforme amministrative, in particolare nel rapporto con i cittadini e le imprese, la regolarità della gestione contabile e finanziaria. E se la firma del protocollo rappresenta simbolicamente, sottolinea il ministro, «l'avvio della seconda fase della nostra iniziativa politica per la trasparenza nella p.a.», alcune iniziative sono già state adottate. Come, elenca Baccini, nel caso delle verifiche sulla Sta (eccesso di consulenze esterne per la società romana di gestione dei parcheggi a pagamento), sull'Inail (in base alla segnalazione sui procedimenti interni di gestione del patrimonio) e su alcuni concorsi pubblici per l'assegnazione di cattedre agli insegnanti di religione (dopo le lamentele per l'altissimo numero di non idonei, pari, in alcune regioni, al 30%). E in futuro, promette Baccini, le azioni saranno intensificate: «Non vogliamo limitare i poteri della pubblica amministrazione, ma limitare i suoi silenzi. Dove ci saranno sprechi, abusi, malaburocrazia, ci saremo noi pronti a intervenire, per prevenire e reprimere»,
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