Siae, nuovo direttore chiama commissariamento ANTONELLO CATACCHIO il manifesto 02-AGO-2005
Domani si terrà l'ultimo consiglio dei ministri prima delle vacanze: «bollino» degli autori/editori nel mirino
Ognuno di noi quando compera un libro, un ed musicale, ma anche qualsiasi supporto vergine che sia una memoria per computer piuttosto che una scheda per fare fotografìe, paga delle tasse. Come per qualsiasi prodotto, obietterà qualcuno. No, paghiamo qualcosa in più.
Quel qualcosa in più finisce alla Siae, la società degli autori ed editori, che poi provvede a ripartire il denaro tra gli aventi diritto. E vengono incamerati anche quattrini che nessuno degli autori veri vedrà mai.
Ci riferiamo a opere dell'ingegno considerate patrimonio comune o la cui titolarità non viene rivendicata. Inutile dire che la cifra complessiva che gestisce la Siae è consistente, diverse centinaia di migliaia di euro.
Altrettanto inutile dire che quando il gioco si fa duro, ossia quando la torta è appetibile, i duri comincino a giocare. Da tempo tra il governo e la Siae è in corso una sorta di braccio di ferro.
A base di voci governative che metterebbero in discussione i bilanci della società e repliche interne che negano decisamente qualsiasi aggiustamento. Già il ministro Urbani stava ipotizzando un commissariamento dell'Ente. Fortemente osteggiato dai soci che hanno nominato i loro rappresentanti. Bisogna dire che il modo in cui vengono nominati i vertici Siae è complicato. Perché sono i soci a decidere, ma è necessario il placet governativo.
E qui nascono i pasticci. Dopo che il presidente Migliacci, sostenuto dai soci, si è dimesso a giugno per favorire una soluzione della faccenda, era stata concordata tra autori e editori e governo la nomina di Ivan Cecchini a presidente della Siae. La presidenza del consiglio aveva dato il placet, così come il ministero dei beni culturali. Mancava solo il parere delle commissioni istruzione e cultura. E il parere è arrivato: negativo. An non gradisce il tecnico prescelto. Quindi presidenza vacante.
Sabato poi il consiglio d'amministrazione ha sostituito il direttore della Siae Gianni Profita, voluto da Urbani, con Angelo Della Valle, benvisto invece dai soci. La reazione del governo non si è fatta attendere. Subito sono riprese a circolare voci di commissariamento dell'Ente. Domani si tiene l'ultimo consiglio dei ministri prima delle vacanze, molti ipotizzano che Rocco Buttiglione. l'attuale ministro dei beni culturali, chiederà formalmente il commissariamento. Il coordinamento degli autori e editori, la federazione editori musicali hanno già denunciato la possibile manovra, chiedendo l'intervento del capo dello stato. Cosa sta davvero bollendo nel bollino Siae.
|