Torna a Napoli "Zeus in trono" di VINCENZO RUBANO 13 giugno 2017 LA REPUBBLICA
Finita dal 1992 al museo Getty di Los Angeles per un giro di ricettazione, è stata restituita all’Italia
Proveniente da Bacoli, finita in un giro di ricettatori di antichità greco-romane, collocata incredibilmente tra le opere esposte al prestigioso Getty Museum di Los Angeles. Ma ora torna a casa, a Napoli, il “Zeus in trono”. Rivelando la sua segreta odissea: la statuetta in marmo raffigurante il sovrano dell'Olimpo, risalente al primo secolo a.c. sarebbe stata rinvenuta e trafugata nei decenni scorsi dalla costa flegrea.
Di contenute dimensioni, l’importante scultura era custodita dal 1992 nel polo dal museale della California: dopo 25 anni, nelle scorse ore, è stata restituita all'Italia. Consegna avvenuta durante una cerimonia con il console generale d’Italia a Los Angeles, Antonio Verde, e con rappresentati dei carabinieri e della Guardia di finanza. Ma come aveva fatto, Zeus, ad oltrepassare l'oceano? Questa è una storia più lunga, e nutrita di zone grigie, al confine col retroterra criminale. Gli inquirenti napoletani sono arrivati all'individuazione della statua del Zeus al Getty, dopo una serie di ricostruzioni e approfondimenti investigativi legati a una banda di ricettatori di beni di lusso e opere d'arte, già intercettata in passato. Inchiesta cominciata originariamente a Roma, alcuni anni fa, a carico dell'organizzazione. Poi gli atti vengono trasferiti a Napoli, sul tavolo dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e della pm Ludovica Giugni, titolare del fascicolo. Già in passato, comunque, la Procura di Pesaro aveva individuato il gruppo di ricettatori che avevano collegamenti con il resto d'Italia, ed era giunta - anche il in quel caso - fin nel cuore del Getty a chiedere la restituzione di altre opere. Il procuratore Piscitelli e la pm Giugni, insieme agli 007 della Guardia di Finanza, dopo aver verificato la prescrizione di alcuni reati, hanno puntato, come la legge prevede, all'individuazione dell'opera e alla riparazione del danno. Lettere riservate con Los Angeles, il riconoscimento dell'opera che risultava ormai oggetto di ricettazione, la necessità per il Getty di affrancarsi dalla scomoda condizione di aver aperto le porte ai ricettatori. Infine, l'accordo. Le strette di mano. I flash. Un happy end frutto di tenaci relazioni, e capillari approfondimenti investigativi. La scultura, alta circa 75 centimetri, a suo tempo sarebbe stata rinvenuta nelel acque di Bacoli, e poi venduta al museo Getty.
“Il ritorno in Italia di questa stupenda scultura – ha spiegato il console Verde – è stato possibile grazie alla collaborazione tra il museo e il ministero italiano dei Beni e delle Attività Culturali e per il Turismo". Va sottolineato, tuttavia, che se non ci fosse stata la moral suasion della Procura, guidata dal procuratore reggente Nunzio Fragliasso, difficilmente Zeus sarebbe tornato a casa come Ulisse. "E’ davvero incoraggiante – ha aggiunto il console Verde, peraltro originario di Napoli - come il Getty abbia sviluppato dei rapporti così positivi con l’Italia, sia per azioni che come in questo caso portano al rimpatrio di oggetti d’arte, sia per progetti culturali riguardanti mostre o prestiti di capolavori italiani al Museo”.
Plauso espresso anche dal ministro Dario Franceschini che si è detto “soddisfatto di aver collaborato con il Getty per poter restituire quest’oggetto affascinante all’Italia” e dal procuratore Fragliasso. “Siamo lieti – ha dichiarato Fragliasso - di riportare a casa “Zeus sul Trono” per poterlo condividere con tutti gli italiani e con i visitatori che arrivano in Italia da tutto il mondo per apprendere la nostra storia e la nostra cultura”. La statuetta, che verrà custodita al museo archeologico di Napoli, arriverà in Italia il 16 giugno. Nelle prossime settimane il Mann festeggerà il suo ritorno alla presenza di Franceschini, dei magistrati e di tutti gli amanti dell'arte (ritrovata).
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