BARI - Addio ad Annamaria Lorusso fece rinascere il Castello svevo ANNA PURICELLA 13 aprile 2017 LA REPUBBLICA
IL PERSONAGGIO/ MORTA A 64 ANNI. IL RICORDO DEL SINDACO
BARI perde Annamaria Lorusso. La storica direttrice del castello è morta in seguito a una malattia. Avrebbe compiuto 64 anni a novembre. Classe 1953, ha curato attività di restauro di numerose opere: era una storica dell'arte, e aveva ricoperto il ruolo di responsabile del servizio stampa e pubbliche relazioni per la Soprintendenza ai beni architettonici, artistici e storici della Puglia. Nel 1994 alla guida del Castello svevo, fu nominata direttrice da Roberto Di Paola. E con il suo carisma era riuscita a far rinascere la struttura, riagganciandola alla città e ai suoi abitanti. "Annamaria ha tirato fuori il castello dal suo stato – ricorda il direttore del Polo museale della Puglia, Fabrizio Vona – prima non era aperto con regolarità al pubblico. Lei seppe riorganizzare tutto, a partire dalla gipsoteca; dette in concessione le sale per convegni importanti e organizzò anche visite di rilievo. Accolse il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro durante la mostra di Giaquinto, e poi anche Vladimir Putin". L'abilità di Lorusso stava inoltre nella visione: l'ideazione della gipsoteca del castello fu sua, appunto, così come le realizzazione di mostre di rilevanza internazionale a Bari. Durante la sua gestione al castello arrivarono opere di Chagall, Modigliani, Ceroli, Pomodoro, Fabergé. Un carattere determinato e rispettoso, il suo, prima di tutto nei confronti dei colleghi di lavoro. Il ricordo di Lorusso abbraccia ora tutta la città: "La sua sensibilità verso il bello e il decoro – è il commento del sindaco Antonio Decaro - ha tracciato una prospettiva importante per la gestione e la fruizione del nostro patrimonio architettonico e artistico". E il ricordo diventa personale quando a parlare è Vona: "La prima volta che l'ho incontrata è stato al mio arrivo a Bari, nel 1981, insieme agli altri colleghi nuovi. L'ultima in una bellissima serata d'estate dopo che un paio d'anni fa era andata in pensione, eravamo ospiti di una cara amica comune, proprietaria di Torre Coccaro, in un bellissimo giardino. Avevamo un bel rapporto d'amicizia, di affetto e rispetto reciproco. E una cosa è certa: non l'ho mai vista litigare con nessuno, mai alzare la voce. Neanche con me, che ho un carattere spigoloso. Sapeva prendere le persone per il verso giusto".
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