Lo sfarzo dei Borghese brilla in Galleria DANIELE DEL MORO Il Tempo, 28/06/2005
QUATTRO piccoli ma significativi tesori artistici in grado di ripercorrere la raffinatezza e lo stile del cardinale Scipione Borghese. Nel corso della presentazione del volume su Villa Borghese di Alberta Campitelli e Alba Costamagna sono state illustrate le quattro preziose opere d'arte di piccole dimensioni che, tutte provenienti dal patrimonio storico e artistico dei Borghese e acquisite recentemente dalla Galleria Borghese, verranno esposte in maniera permanente presso il museo. Si tratta di un ovale di lapislazzuli, dipinto a tempera e raffigurante sulle due parti «Perseo e Andromeda» e «Venere e Adone», databile intorno al 1606 e ascrivibile ad Antonio Tempesta, di un calamaio in malachite, bronzo dorato, cristallo di rocca e oro di Giuseppe Valadier, appartenuto al principe Camillo Borghese, di un tavolo in ebano impiallacciato in tartaruga con fili di bronzo dorato del XV111 secolo e soprattutto del bellissimo bracciale d'oro in stile «Retour d'Egypte», uno dei gioielli di Paolina Bonaparte Borghese, creato da Jean Baptiste Claude Odiot, il più celebre orafo parigino dell’Impero. Con la piena disponibilità finanziaria da parte del Ministero per i Beni e le attività culturali e sotto la direzione infaticabile del direttore del Galleria Borghese, Alba Costamagna, è stato concluso l'accordo tra il museo e i privati da cui sono stati effettuati gli acquisti affinché «queste opere di piccolo formato potessero essere esposte in maniera idonea ed armoniosa nelle sale della Galleria», come ha sottolineato Alba Costamagna. Nel marzo 2005, dopo l'acquisto del patrimonio per un totale complessivo di 215mila euro, sono stati consegnati e inventariati «accomunati dalle piccole dimensioni e dallo stile raffinato, i quattro piccoli tesori di squisita fattura artistica che testimoniano e ribadiscono ulteriormente la famosa, eccezionale, qualità del collezionismo e della committenza Borghese in ogni epoca, dall'epoca del cardinale Scipione a quella del principe Camillo", scrive ancora Alba Costamagna nel relativo dossier intitolato «La raffinatezza e il lusso» che il direttore del museo ha curato per spiegare al dettaglio gli acquisti della galleria. Anche se le opere al momento del loro ingresso nel deposito del museo erano in un discreto stato di conservazione, è stata necessaria una ripulitura del calamaio e del bracciale, che in passato erano stati macchiati dalle continue opere di lucidatura, e un intervento sull'ovale di lapislazzuli per riuscire a proteggere e consolidare le tempere delle figure, inserendo nuovamente tre lacune a scheggia di materiale prezioso che erano parte del bordo. Per i numerosi visitatori della Galleria Borghese, insomma, un motivo in più per ripercorrere il passate e ammirare il fascino di un'epoca.
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