Ponte Stretto. Verdi: finanziamento UE e' illusione bene proposta referendum a Messina Redazione Econews, 27/06/2005
"Non è assolutamente certo che il ponte sullo Stretto sarà finanziato anche solo in parte dalla Comunità Europea. Questa è una mera illusione. Il Governo può anche andare avanti per la sua strada, ma questo non assicura che l'Europa pagherà". Lo ha affermato il capogruppo dei parlamentari europei dei Verdi, Monica Frassoni, intervenuta a Messina ad un convegno organizzato dai Verdi, insieme al presidente del gruppo dei Verdi nella commissione parlamentare italiana dei trasporti Anna Donati. Frassoni ha annunciato che porterà la relazione conclusiva di valutazione del progetto preliminare del ponte sullo stretto al commissario dei trasporti europeo Jacques Barrot e al probabile nuovo coordinatore della linea dei trasporti Berlino-Palermo, Karel Van Miert "per convincerli che questo ponte non si deve fare non solo per una questione d'insostenibilità ambientale e trasportistica ma finanziaria". La parlamentare europea ha poi parlato della proposta della Margherita e del Movimento popolare siciliano di Messina di indire un referendum tra gli abitanti di Messina affermando che "potrebbe avere un importante impatto sulle conoscenze effettive della popolazione". Donati ha aggiunto: "se il Governo dovesse continuare con l'iter per la costruzione dell'opera, noi chiederemo la sospensione della gara, perché esistono forti dubbi sull' adeguatezza del bando di gara e sulla fondatezza dei presupposti tecnico progettuali". "Berlusconi e Lunardi - ha continuato Donati - vanno avanti come se niente fosse successo, ma il quadro di quello che sta accadendo per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina , con il ritiro per la gara dell' affidamento di molte aziende internazionali è un segnale molto grave". "Ormai - ha concluso Donati - questa sembra essere diventata una 'gara domestica' con i soli due partecipanti italiani, aspetto che dimostra il fallimento della politica del Governo che annunciava l' interesse di tanti partner stranieri, che invece si sono resi conto che questa opera economicamente non è conveniente".
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