La Fondazione Guastalla. Da Milano a Roma i mecenati dell'era digitale Ludovico Pratesi la Repubblica AFFARI FINANZA, 27 giugno 2005
Aperta la sede della capitale con la stessa linea-guida: privilegiare l'arte multimediale più innovativa
La sua passione sono le opere d'arte degli artisti italiani delle ultime generazioni, ed in particolare quelle multimediali. E per sostenere l’attività dei nostri talenti più promettenti il giovane imprenditore Giovanni Guastalla ha costituito una fondazione per avvicinare il mondo della finanza a quello dell'arte contemporanea, per creare nuove collezioni dedicate agli emergenti. "Artisti già molto noti in Italia, come Grazia Toderi, Cristiano Pintaldi o Massimo Bartolini fanno una certa fatica ad affermarsi all'estero, anche perché non sono sostenuti da un mercato forte" spiega l'imprenditore. "Lo scopo della nostra fondazione è quello di mostrare le opere a potenziali collezionisti e stimolare l’interesse verso il loro lavoro". Così Guastalla ha aperto una prima sede a Milano, in via Barozzi 6, dove è possibile ammirare le opere di undici artisti. Si va da "Tramonto riflesso", un collage realizzato da Stefano Arienti con manifesti ritagliati, a "Combo + " del giovanissimo Patrick Tuttofuoco, che ha modificato il circuito di un videogame sostituendo alle figure di mostri e alieni i profili degli antichi egizi. Anche la coppia di artisti torinesi Botto & Bruno utilizza il computer per modificare le immagini delle periferie urbane, come nell'opera"Guardando il muro" trasformate in scenari drammatici dove si muovono ragazzi senza volto. Particolarmente suggestiva l'immagine di Grazia Toderi, "Milano": si tratta di una veduta aerea notturna del capoluogo milanese dove l'artista ha inserite alcuni punti luminosi per creare una sorta di costellazione urbana di grande impatto visivo. Dopo aver aperto a Milano, ora è la volta della capitale, dove il 20 giugno si è inaugurata la sede romana della fondazione, in piazza Santa Chiara 49, a due passi da piazza del Pantheon. Qui, nelle ampie sale di un palazzo storico, sono esposte altre opere, come "Semper Eadem", l'immagine tratta dal video girato dalla Toderi all'interno del teatro la Fenice di Venezia dopo la sua ricostruzione, o la fotografia tratta dalla performance organizzata da Vanessa Beecroft nel 2003 nel castello di Rivoli, che rimanda alle cene nei palazzi veneziani dipinte dal Veronese nel Cinquecento. L'immagine raffigura una ventina di modelle vestite con abiti disegnati da Alberta Ferretti e sedute ai lati di un lungo tavolo trasparente, fotografate mentre mangiano cibi di colori diversi. Un tableau vivant di notevole impatto visivo, collocato di fronte ad un grande quadro del giovane artista romano Cristiano Pintaldi, noto per dipingere a mano la trama dei pixel che compongono immagini di extraterrestri tratte dalla televisione. Di gusto più decadente i volti delle grandi star del cinema, come Romy Schneider o Dalila di Lazzaro, ricamati a piccolo punto da Francesco Vezzoli, che ha dato scandalo all'ultima Biennale di Venezia con un nuovo trailer a luci rosse del celebre film dì Tinto Brass "Calìgola". A partire dal prossimo ottobre, le due sedi della Fondazione Guastalla, entrambe aperte su appuntamento (tel. 02/76318866; info@fondazione-guastalla.ch) ospiteranno incontri e conferenze dedicate al collezionismo di ieri e di oggi.
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