Progetto della Villa Romana del Casale. Il sindaco: «A rischio 18 milioni di euro» Roberto Palermo Giornale di Sicilia Enna, 27 giugno 2005
I lavori a rilento. Prestifilippo: «Sono fermamente preoccupato». A giorni è atteso l'arrivo di Vittorio Sgarbi, l'Alto Commissario con pieni poteri sul sito archeologico
PIAZZA ARMERINA. "La scelta di riavviare il progetto Meli perla copertura della Villa Romana del Casale rende i tempi di utilizzo dei finanziamenti drammaticamente brevi". Il sindaco Maurizio Prestifilippo si dice "fermamente preoccupato" per il rischio di una possibile perdita dei 18 milioni di euro per la Villa. Il progetto di copertura di cui si attende la realizzazione è quello dell'architetto Guido Meli, direttore del Centro regionale del restauro. Il sindaco attende fra qualche giorno l'arrivo della sua creatura elettorale, Vittorio Sgarbi, l'Alto Commissario con pieni poteri sul sito archeologico. "Gli chiederò ragione di quello che sta facendo e di come sta operando per evitare che la città possa perdere quest'opera colossale", aggiunge il primo cittadino. "L'onorevole Sgarbi adesso sembra essere più incline ad accettare i suggerimenti dell'onorevole Carmelo Tumino che non quelli del sindaco", afferma Prestifilippo, rispondendo alle domande di Radio Mosaici. Il tempo delle "tuminate", così definiva Sgarbi le perplessità del deputato regionale Tumino, sembra essere un ricordo lontano. Il critico d'arte adesso appare non solo più vicino ai suoi tre principali ostacoli dell'ultimo anno, Guido Meli, l'uomo del progetto alternativo, Calmelo Tumino, il politico con le maggiori perplessità sull'operazione Sgarbi, Carmelo Nigrelli, la guida culturale della fronda anticupola, ma ne ha raccolto in pieno le sollecitazioni. L'Alto Commissario, infatti, aveva in un primo momento scelto in solitudine la soluzione della cupola al sito archeologico, definita più volte "inquietante", prendendo posizione in consiglio comunale, ma con riserva. Poi il confronto con una fronda di esponenti del mondo culturale, ambientale ed accademico, e la decisione definitiva di puntare alla modernizzazione dell'attuale copertura, da sempre definita in modo sprezzante dal critico d'arte come "una ferraglia immonda", mettendo da parte la contestata cupola. In pratica si riparte dal progetto messo da parte nel luglio del 2004 dallo staff di Sgarbi. Il cerchio si è chiuso. Per Prestifilippo "Sgarbi è stato indotto alla nuova scelta da pressioni e resistenze formidabili", "la Regione ha perso un anno per inette re Sgarbi nelle condizioni di operare, la scelta di riavviare Meli rende i tempi veramente brevi se non ci sarà un'attivazione forte dell'Istituto regionale del restauro". |