Quadri e sculture, depredate 30 case ai Parioli Luca Lippera Messaggero Cronaca di Roma 25/6/2005
«Qui non si tratta di semplici furti: è in corso una razzia». I Parioli stanno scoprendo sulla loro pelle che le parole dei carabinieri non sono affatto esagerate. Decine di appartamenti pieni di opere d'arte sono stati svaligiati nelle ultime settimane e i colpi si sono ulteriormente intensificati da metà primavera. Da via Panama, via Archimede, viale Bruno Buozzi fioccano le denunce. Venti dipinti portati via dalla casa di un noto avvocato, una "Natività" sparita da un attico di piazzale delle Muse, una "Madonna con Putti" sparita da viale Tiziano. «Sanno dove andare — dicono gli investigatori — e sanno benissimo dove piazzare la merce: è una banda, non un gruppo di sprovveduti». I ladri avrebbero già ripulito tra i venti e i trenta appartamenti. I carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale", che affiancano la polizia nelle indagini, ritengono che i colpi siano stati messi a segno da un gruppo di extracomunitari. «Ma probabilmente - spiega un ufficiale - gli immigrati sono soltanto la manovalanza di una organizzazione gestita da malviventi italiani. Siamo di fronte a persone che sanno dove prendere e dove portare. Non sono cose che uno straniero riesce ad improvvisare dall'oggi al domani». Il bottino dei furti si aggirerebbe complessivamente intorno ai tre milioni di euro. Ma una valutazione esatta non è semplice. Gli uomini del reparto operativo del "Nucleo per la Tutela del Patrimonio", guidati dal colonnello Ferdinando Musella, si sono trovati in molti casi di fronte a proprietari disperati che non sapevano neppure valutare esattamente il valore degli oggetti trafugati. «Sono state portati via dipinti, sculture, statuette - dice il maggiore Michele Facciorusso — Si tratta, in tutti i casi, di cose di grande valore». L'entità dei colpi è tale che il Ministero dei Beni Culturali, attraverso il suo ufficio comunicazione, ha diramato un comunicato non abituale. Il titolo: «Furti nelle abitazioni dei Parioli. Osservati speciali sul mercato dell'antiquaria- to». Il sospetto — è chiaro — è che la quasi totalità dei furti sia stata compiuta su commissione. D'altronde l'elenco delle opere mostra «che nella razzia sono implicati veri professionisti». La bellezza di ventuno dipinti, tra cui sette quadri seicenteschi di scuola fiamminga, sono spariti in un colpo soìo dalla casa di un avvocato. Un altro dei "tesori" finiti in mano ai ladri è un "Segno di Davide" dell'olandese Gerrit van Honthorst, un fiammingo che durante il suo soggiorno a Roma, nel Seicento, fu profondamente influenzato dal lavoro del Caravaggio. «Ma oltre ai quadri — aggiungono i carabinieri — sono stati portati via gioielli, busti, statuette, sculture di un certo rilievo». I ladri sono entrati, in molti casi, dalle finestre, ma in altri «hanno usato apparentemente chiavi false». L'impressione è che la banda abbia potuto contare su «diverse complicità» e soprattutto che «la razzia non sia affatto finita». |