IIl codice deontologico non appartiene né al sindaco né al sottosegretario Bono G.T. Sicilia ed. Siracusa 23-06-2005
"II codice deontologico, che dovrebbe regolare la politica e i rapporti tra le persone che se ne occupano, non è sicuramente il pezzo forte né del sottosegretario Bono, né tanto meno del suo sindaco" esordisce con queste parole urticanti la coordinatrice dell'Udc Maria Grazia Caruso. Il suo intervento mira a far chiarezza su alcuni passaggi che, secondo lei, meritano una chiave di lettura diversa da quella fornita dal sottosegretario di stato. "L'on. Bono avrebbe comunicato al sindaco l'avvenuta firma del decreto di finanziamento per la realizzazione del depuratore. Questo potrebbe essere vero. Ciò che è falso è che il sindaco abbia avuto quella comunicazione da Bono. Sarà la stanchezza, saranno le beghe amministrative, così il sindaco ha dimenticato di aver appreso la notizia già lunedì pomeriggio, dopo che il Presidente della Regione l'ha trasmessa, prima di ogni altro, all'on. Burgaretta, che segue ormai da mesi la questione". La coordinatrice dell'UDC sottolinea lo stile signorile che contraddistingue l'on. Burgaretta il quale si è premurato di mettere al corrente della notizia il sindaco, senza curarsi di comparire sui giornali. Maria Grazia Caruso, a questo punto, ha deciso di scendere in campo non perché l'on. Burgaretta abbia bisogno di un avvocato difensore, ma perché è giusto che si dica come siano andate le cose. "La smania di essere a tutti i costi "prima donna", vedi la comunicazione del finanziamento di 89.000,000 euro per la messa in sicurezza dei pilastri della chiesa di Santa Venera, fa spesso dimenticare che la scorrettezza e la poca lealtà non rendono nobili le persone, ma le squalicano sempre più".
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