Sardegna. Musei fantasma nell'isola Alfredo Franchini Nuova Sardegna, 21/6/2005
La Sardegna è un'isola di musei fantasma: non valorizza le strutture esistenti, non sa quanti sono, manca un piano regionale. L'accusa viene dalla Corte dei conti. La mancanza d'un piano porta a effetti negativi sulla programmazione. L'assessore regionale Pilia annuncia che è pronta una legge.
CAGLIARI. La Sardegna non valorizza i suoi musei, non sa quanti sono, manca un piano regionale: così nascono le strutture-fantasma. L'accusa viene dalla Corte dei conti che ha compiuto una ricognizione sulla gestione dei musei locali. La bacchettata dei giudici contabili è da raccogliere subito per non perdere un'occasione importante visto che la Regione ha assoluta potestà legislativa in materia. (Nel resto del Paese s'inizia ora il «federalismo» sul prezzo dei biglietti). La Corte dei conti ritiene che tutte le considerazioni contenute nell'indagine sui musei ripropongono un ruolo decisivo e strategico dell'amministrazione regionale chiamata ad impiantare un «sistema a rete» dei possibili percorsi culturali-museali-archeologici e alle attività di divulgazione e pubblicizzazione. Solo così i diversi territori potranno avere la valorizzazione della propria identità. La mancanza d'un piano organico — è la tesi della Corte dei conti — porta a effetti negativi sulla programmazione delle scelte e delle risorse, (nel periodo 2000-2003 sono stati impegnati 60 milioni di euro) e soprattutto non stimola le iniziative dei Comuni. Non è tutto: dalla relazione notificata agli organi politici e amministrativi, risulta che manca persino un elenco dei musei tanto che, per conoscere quanti e quali musei ci siano in Sardegna, l'ufficio di controllo della Corte dei Conti ha disposto l'acquisizione di tutti i dati utili per definire il patrimonio museale regionale. I viaggi. È forse inutile ricordare che tutte le analisi sui flussi turistici mondiali attestano la crescita dei viaggi a tema culturale; una strategia vincente per il turismo. È innegabile che negli ultimi vent'anni in Sardegna ci sia stata un'inversione di tendenza nella storia dei siti culturali sia dal punto di vista quantitativo sia sul piano qualitativo. Del resto fu Giovanni Lilliu a chiarire che «i reperti di qualsiasi genere acquistano maggior valore una migliore evidenza quando sono mostrati sul terreno che li ha espressi». E nulla di meglio dei musei e dei siti archeologici per incentivare il turismo: è un caso che le migliori performances siano delle città d'arte? Le coste. Per l'attuale struttura anche il turismo culturale in Sardegna sembra legato (se non addirittura dipendente) da quello balneare. Le prime strutture visitate per numero di visitatori sono sulle coste: «Il novanta per cento delle presenze», si legge in uno studio del Crenos, «si concentra tra La Maddalena, Castelsardo, Alghero, Torralba a definire un insieme fortemente connesso ai maggiori poli del turismo costiero». Certo ci sono dei microsistemi che funzionano ma che forse dovrebbero essere inseriti — come suggerisce la Corte dei conti — in un piano organico «visto che finora le uniche norme adottate hanno disposto, nel corso degli anni, interventi finanziari frammentati e disorganici». Il quadro dei trasferimenti finanziari, nell'impossibilità di desumerlo dai dati trasmessi dagli assessorati, è stato ricomposto dalla Corte dei Conti attraverso le dichiarazioni dei Comuni: tra il 2000 e il 2003 l'impegno finanziario sul bilancio regionale è stato stimato in 40 milioni di euro più 20 milioni del Por 2000-2006. Fra i rilievi della magistratura contabile è emerso anche che "salvo poche eccezioni, i musei non sono dotati di autonomia organizzativa e finanziaria con propri regolamenti e scritture di bilancio».
I NUMERI PROVINCE E COMUNI. Sono 129 i Comuni della Sardegna che hanno un museo attivo o in fase di allestimento: 41 nella provincia di Cagliari, 31 in quella di Sassari, 33 in quella di Nuoro e 24 nell'Oristanese. Il numero dei musei è 160 di cui 110 aperti, 4 chiusi e 46 in allestimento. PROPRIETARI. I musei sono classificati in pubblici, privati ed ecclesiastici. Su un totale di 160, 123 sono pubblici, 13 appartengono alla Chiesa e 24 a soggetti privati. TIPOLOGIA. La maggior parte dei musei sardi presenta una raccolta di tipo etnografico antropologico (59) oppure archeologico (34).
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