CHIETI - Crollo alla De Meis, la cisterna nuovo gioiello - Prioritario tutelare il patrimonio librario 13-GIU-2005 , Il Centro, Chieti
CHIETI. «Il crollo dell'ala della biblioteca provinciale che si affacciava su via dei Ve-zii apre nuove prospettive, certo, la priorità resta quella della tutela del patrimonio librario e del ripristino del servizio pubblico, tuttavia non tralasceremo di valutare le implicazioni di impatto ambientale e archeologico che il progetto di ristrutturazione comporterà, auspico un confronto di largo respiro con il presidente della Provincia, Tommaso Coletti, e i vertici delle istituzioni interessate», n sindaco Francesco Ricci anticipa i temi del summit odierno sul futuro della De Meis. Si parlerà delle iniziative di volontariato per il recupero dei testi ancora sepolti dalle macerie, delle sedi alternative (Templi Romani, palazzo De Pasquale, ex asilo di via Principessa di Piemonte, ex Upim) per ospitare le sale di consultazione e di pertinenti servizi e anche della possibilità di rimodulare il progetto di ammodernamento e di costruzione della seconda torre libraria al fine di rendere compatìbile l'intero complesso con la presenza dell'imponente cisterna romana (II secolo dopo Cristo) tornata a essere visibile proprio a causa dello "sventramento" su via dei Vezii. L'ipotesi di ampliare l'intero comparto archeologico dei TempliRomani, con la valorizzazione della cisterna romana, era stata lanciata dal Centro all'indomani del disastro. Una correzione di rotta nel mega progetto licenziato dall'ex giunta Febo con l'appoggio di un'ampia maggioranza. Su questo punto Francesco Ricci chiederà la disponibilità della amministrazione Coletti. «Il progetto della ristrutturazione della De Meis», spiega il sindaco, «è stato licenziato con appoggi trasversali, dunque non si può non tenere conto della grande convergenza a suo tempo registrata, anche perché ci sono dei finanziamenti mirati che vanno comunque utilizzati per quello scopo. Ciò detto penso che il compito del sindaco sia anche quello di garante della storia e della tradizione della città, ora ci troviamo di fronte a un evento nuovo non previsto da cui potrebbe dipendere la valorizzazione dell'intera area, quindi chiederò ai progettisti e ai direttori dei lavori se e come apportare una variante che permetta di rendere visibile la cisterna monumentale». E la soprintendenza archeologica? Nessun commento ufficiale da Palazzo Zambra dopo le rassicurazioni dell'architetto Claudio Finarelli sulla tenuta del manufatto romano che non ha subito danni dal crollo. Ci si aspettava però una nota su come tutelare il monumento, ora che il caso ha voluto restituirlo all'ammirazione della cittadinanza. Adele Campanelli, responsabile della città romana, giudica la vicenda «delicata e complessa» e si ripropone un «documentato approfondimento». Ma c'è il rischio che il sindaco venga lasciato solo a difendere gli interessi del patrimonio archeologico cittadino. Sarebbe un grave errore per una città che nella sua storia ricerca le ragioni del suo futuro.
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