ROMA Beni culturali, mancano mille custodi Lauretta Colonnelli 08-GIU-2005 CORRIERE DELLA SERA cronaca Roma
I tagli al budget e l'effetto sui tesori della Capitale. La Uil annuncia una protesta per il 21 giugno: «A rischio molti musei»
Giro di boa, in negativo, per i Beni culturali. Anni fa fu lanciata l'iniziativa di prolungare gli ora-ri nei musei, un'iniziativa che ha portato Roma e la sua archeologia all'avanguardia in Europa. Ora si rischiano chiusure di sale, si profilano riduzioni di orario, spuntano addirittura in importanti biblioteche della città come la Statale Baldini e la Nazionale d'archeologia e storia dell'arte «liste di attesa» per regolare l'accesso degli utenti. «Dovremmo essere un migliaio, siamo meno di 700», denunciano gli archeologi della Sovrintendenza, costretta a tenere chiusi centinaia di tesori. «A Roma mancano mille addetti», denunciano i sindacati dei Beni culturali. Mille addetti in meno sulla pianta organica di 7 mila. Per il 21 giugno l'Uil ha promosso una mobilitazione, chiede un decreto per i precari dei Beni cultUrali Le carenze ci sono, la buona volontà anche. In organico risultano 85 dipendenti, in servizio ce ne sarebbero 63: secondo i dati di Cgil e Cisl, la biblioteca di arte e archeologia a Palazzo Venezia è una delle più colpite dalla carenza di personale. Anche se la struttura funziona bene, come testimoniano alcuni tra i frequentatori più assidui.
In maggioranza sono studenti, come Rossetta, laureanda in architettura all'università di Firenze, che nell'intervallo del pranzo mangia ciliege seduta sulle scale. «Vengo qui da mesi, tutti i giorni, perché sto preparando una tesi sugli elementi egizi nell'architettura a Roma tra il '600 e il '700 - racconta - e non ho mai trovato file. Le bibliotecarie sono gentili e si riescono a consultare i libri in tempi brevi». Anche Sìlvia Filippi, studentessa dell'università la Sapienza, sta preparando una tesi, in storia dell'arte contemporanea: «Ci venivo spesso tre o quattro anni fa, poi avevo interrotto e ho ripreso in questi giorni. Ho trovato la situazione migliorata, hanno digitalizzato il catalogo e si può consultarlo facilmente, a differenza di altre biblioteche dove c'è meno organizzazione».
La mancanza di personale è sentita proprio da chi deve far funzionare l'organizzazione. Rosanna dolina, bibliotecaria, è addetta alla sala del catalogo. «Ogni stanza ha un certo numero di bibliotecari. In questa sala siamo in otto - spiega - ma almeno in tre dobbiamo ogni giorno fare i turni con il pubblico: il primo dalle 8,30 alle 13, il secondo dalle 13 alle 16 e il terzo dalle 16 alte 19,30, Ci resta poco tempo per lavorare nei nostri uffici». Negli uffici sono impegnati a sistemare i libri: acquisti, cataloga-zione, collocazione nei vari reparti. Maria Luisa Pisciarelli, responsabile degli acquisti dice che ogni anno entrano nella biblioteca cinquemila nuovi volumi: «Per ora non abbiamo lavoro arretrato solo perché da un po' dì tempo abbiamo una volontaria molto brava che ci da una mano». Sono state infatti le organizzazioni di volontariato a sostituire l'aiuto che fino a poco tempo fa era fornito dagli obiettori di coscienza. «Ma da almeno 15 anni non si fanno più concòrsi per ì bibliotecari a ruolo e i custodi ormai vengono assunti con contratti a termine», racconta Paola Cirillo, vicedirettore della biblioteca che contiene oltre trecentomila volumi, dislocati su diversi piani di un alloggio che risulta ormai troppo piccolo. Quello degli spazi è forse il problema più impellente di questa struttura che da anni è in cerca di una nuova residenza, «Qualche anno fa siamo riusciti a conquistare una sede distaccata alla Crociera, in via del Collegio Romano - dice Pisciarelli -e vi abbiamo traslocato tutti i volumi che facevano parte della sezione teatrale e musicale. Ora abbiamo fatto spazio negli scaffali delle sale di lettura, ma entro la fine dell'anno saranno pieni anche quelli».
La struttura di Palazzo Venezia non è più adeguata anche per altri motivi. Non è accessibile ai disabili, perché non si può intervenire sullo scalone monumentale e l'unico ascensore è troppo stretto per far entrare una carrozzella. Esiste un solo bagno per ì visitatori, situato al primo piano e vi si può accedere con la tessera che la biblioteca rilascia al momento della richiesta di un libro in consultazione. Se uno ha soltanto bisogno di consultare il catalogo, non ha il permesso di andare alla toilette.
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