LIVORNO L’ultimo regalo di Nicola Badaloni tutti i suoi libri alla Biblioteca Labronica lu.dem. L'Unità, ed. Firenze, 07/06/2005
STASERA IN CITTÀ Della città è stato un sindaco molto amato, un uomo che seppe sempre mantenere il suo profilo popolare sebbene fosse un intellettuale di rango.
Nessuno ha dimenticato Nicola Badaloni, morto il 20 gennaio scorso a ottant'anni. Non l'ha dimenticato neppure il suo amico fraterno Carlo Azeglio Ciampi, che ha voluto inviare un messaggio in occasione di una giornata speciale, in cui sono stati presentati due volumi postumi di Badaloni: "Inquietudini e fermenti di libertà nel rinascimento italiano" e "Laici credenti all'alba del moderno". «Con i suoi studi - ha scritto Ciampi - Badaloni ha fatto conoscere il pensiero di grandi autori della cultura europea: da Vico a Bruno, dai movimenti religiosi a Marx, seguendo il filo dello spirito critico della libera coscienza, della forza della intuizione che sa aprire nuovi spazi e nuove possibilità. Il magistero di Badaloni è stato fondamentale per intere generazioni. I suoi libri continuano a insegnare e a testimoniare ai giovani il suo lucido rigore speculativo, il suo appassionato impegno civile di intellettuale e filosofo guidato dagli ideali di uguaglianza, di libertà e di giustizia».
Impossibile separare il Badaloni politico dall'intellettuale, scindere la figura del sindaco che, dal 1954 al '66, contribuì in maniera determinante a completare la ricostruzione della città avviata da Furio Diaz, da quella del docente universitario che arrivò alla presidenza dell'Istituto Gramsci. «Fu un grande preside di facoltà - dice il professor Maurizio Iacono, attuale preside della facoltà di lettere e filosofia a Pisa - perché negli anni caldi del '68 seppe governare assicurando autonomia a studenti e docenti, libertà di ricerca, di insegnamento e senso democratico della politica ». L'ultimo regalo di Badaloni alla sua Livorno è la sua biblioteca. La moglie Marcella e la figlia Claudia hanno, infatti, deciso di donare i suoi libri alla Biblioteca Labronica "Guerrazzi". Un'eredità che non è solo materiale e che il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi ha accolto con entusiasmo ed emozione.
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