ROMA - Italia Nostra "Sos centro storico ci vuole il vincolo sul paesaggio" PAOLO BOCCACCI 22 maggio 2015 LA REPUBBLICA
RIPRISTINARE il vincolo paesaggistico nel "salotto" della Capitale e nominare anche un assessorato ad hoc in modo da avere una cabina di regia di interventi per «fronteggiare la drammatica situazione di degrado e illegalità che ormai devasta il cuore della città».
Sono solo alcune delle dieci proposte elencate con dieci principi, definiti "irrinunciabili e indifferibili", per caratterizzare le politiche per il centro storico, che Italia nostra di Roma, presieduta da Carlo Ripa di Meana, ha presentato. Un vero e proprio manifesto per migliorare, con iniziative concrete e poco costose, la qualità dell'ambiente urbano coinvolgendo i cittadini. Si tratta di progetti che interessano ogni aspetto della vita all'interno del Centro. E cominciamo dai tesori antichi. Per quel che riguarda i beni culturali ed il patrimonio archeologico, la Fondazione chiede il ripristino del vincolo paesaggistico e la stesura di un piano unitario e coerente per l'area archeologica centrale che ne ridisegni innanzitutto l'accessibilità.
Ma non è tutto. Altro punto chiave è la necessità di disciplinare la presenza turistica regolamentando l'ingresso e la sosta dei pullman che, sottolinea Italia Nostra, dovrebbero parcheggiare fuori dal centro. E a questo si lega il discorso relativo alla regolamentazione del traffico, con la richiesta di equità nella revisione dei canoni della Ztl e la stesura di uno specifico Piano del traffico che tratti, fra le altre cose, il sistema dei parcheggi interrati.
Avanti. Italia nostra interviene anche sulla necessità di evitare un'eccessiva pressione e concentrazione di attività nel cuore della città attraverso «una progettazione culturale che crei una sinergia fra le varie realtà dell'offerta cul- turale, dalla musica la cinema». Altra proposta: uno sportello unico per il cittadino.
Tra le idee più creative quella di realizzare sempre in centro pannelli informativi "multimediali" vicino ai monumenti, con simulazioni 3D, plastici e audio multilingue, ma anche usare pavimentazioni diverse per rendere leggibili le vicende urbanistiche arrivando ad inserire dei cordoli di colori differenti che disegnino il contorno degli edifici e monumenti demoliti in modo da ricostruire il tessuto urbano andato perduto, per esempio la sagoma dell'Arco di Portogallo a via del Corso. Altra proposta è creare un "pool speciale", autofinanziato con la pubblicità, per la manutenzione di strade, caditoie e fontane — l'idea è comporre la squadra con un architetto, pagato simbolicamente 1 euro, e cinque operai specializzati: da muratori a marmisti, da fabbri a giardinieri.
«Roma» ha sottolineato il sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, nel corso del suo intervento «deve essere capace di coniugare la conservazione della propria memoria con le esigenze che rendano la vita dei cittadini più semplice». Ma dal Mibact arriva anche di più. «Quella del vincolo paesaggistico per il centro storico è una delle prime questioni sulla scrivania del nuovo soprintendente: bisogna ripristinarlo e farlo velocemente anche per evitare i continui scempi» ha concluso la Borletti Buitoni, aggiungendo che il vincolo «dovrebbe coincidere con quello dell'Unesco»
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