SICILIA - L'eredità di Basile e i progetti bloccati Isabella Di Bartolo LA SICILIA Mercoledì 20 Maggio 2015 Siracusa
Non solo progetti e restauri. Sulla scrivania del nuovo soprintendente ci saranno anche problemi legati all'organizzazione degli uffici di piazza Duomo protagonisti, loro malgrado, di polemiche, conflitti e questioni delicate che hanno scatenato lotte intestine e malumori. Dunque, tra i compiti della futura guida dell'ente regionale vi sarà anche quello di rasserenare gli animi e dare nuovo slancio alle attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Le vicende dei mesi scorsi hanno lasciato il segno e non per le polemiche su piscine et similia - tutte poi chiarite - quando sulla figura del vertice della SOpRINTENDENZA di oggi che dev'essere sempre più capace di coniugare azioni manageriali con conoscenza del territorio, delle sue criticità e punti di forza. L'eredità di Beatrice Basile, che conclude in maniera brillante la sua carriera di archeologa dopo anni di studi e ricerche che hanno contribuito a ricostruire parte della storia antica della Sicilia (e non solo), dovrà essere corredata da un'eco di rinnovamento necessario alla luce delle esigenze nuove di Regione e territori. La consapevolezza del governo regionale che occorrano figure manageriali supportate da conoscenze e saperi, diviene oggi più che mai imprescindibile. Sulla scrivania del nuovo soprintendente di Siracusa, infatti, ci saranno le problematiche legate a tutti i contenziosi che in questi ultimi 4 anni hanno visto protagonista la città aretusea e la sua provincia: non solo il Comune, infatti, deve occuparsi di questioni spinose come il caso Open land a ridosso delle mura Dionigiane o, ancora, il resort nell'oasi della Pillirrina e di altre centinaia di contenziosi a Tar e Cga con relative (ed esose) richieste di risarcimento danni. Sarà compito del nuovo soprintendente anche occuparsi dell'attuazione del Piano paesaggistico regionale così come della perimetrazione del Parco archeologico, entrambi provvedimenti ancora fermi a Palermo, così come dell'istituzione dell'area protetta. In cima alla lista delle priorità vi sono anche i grandi restauri: dal Teatro greco della Neapolis al castello Svevo di Augusta. In merito al monumento simbolo di Siracusa e della Sicilia sudorientale, Beatrice Basile ha proseguito lungo il solco tracciato dai suoi predecessori caldeggiando il restauro della cavea e dell'orchestra così come l'avvio di una programmazione d'interventi nuova, costante e adeguata al grandioso e delicato sito. Il suo successore dovrà ripartire da questo e da progetti fermi come quello per la rinascita dell'ex caserma Caldieri, firmato da Orazio Micali, che prevedeva qui l'allestimento di un archivio multimediale. E, non ultimo, il Piano di gestione Unesco da 10 anni sulla carta. i. d. b.
20/05/2015
|