TOSCANA - Piano paesaggistico pubblicazione rinviata 16 maggio 2015 IL TIRRENO
SERAVEZZA Il travaglio del piano paesaggistico regionale prosegue, anche dopo l'approvazione. Che è avvenuta il 27 marzo 2015, l'ultimo giorno utile del mandato di Enrico Rossi. Se infatti l'iter che ha portato all'approvazione del documento - che andrà a incidere anche sulle attività di cava delle Apuane - è stato impervio, dall'altra si attende da giorni la sua pubblicazione sul Burt (Bollettino ufficiale della regione). Di certo c'è che fino al prossimo mese la delibera sul piano a indirizzo territoriale, con valenza di piano paesaggistico, non potrà essere consultata. È stato inoltrato in questi giorni solo agli enti comunali e provinciali un link dove consultare in anteprima il piano paesaggistico. Lo prevede la legge, che specifica inoltre che gli enti hanno 15 giorni per visionare il documento: prima non può essere pubblicata sul Burt. Tuttavia un interrogativo sta facendo il giro degli uffici tecnici, ma anche dei soggetti coinvolti nel settore, imprenditori del lapideo e ambientalisti: semplice ritardo dovuto alla mole di documenti o la Regione sta temporeggiando in vista delle elezioni? In ballo certo c'è il rinnovo del consiglio regionale. E Rossi, seppure favorito, si gioca una bella partita. E sul piano paesaggistico si sono levate molte critiche. Basti ricordare che la prima bozza del piano adottata dalla giunta regionale della Toscana, prevedeva la chiusura di tutte le cave all'interno dell'area tutelata del Parco delle Apuane. E questa ipotesi scatenò l'ira degli industriali del marmo, che parlarono di migliaia di posti di lavoro persi, e decine di cave chiuse. Allora la Regione addrizzò il tiro. Ma fino alla fine dell'approvazione il consiglio regionale ha subito attacchi da ogni parte politica e sociale. In merito alla pubblicazione sul Burt, la legge regionale stabilisce solo il termine di 30 giorni, ma dal momento in cui il documento viene trasmesso alla redazione del bollettino ufficiale. Però fu proprio l'assessore all'urbanistica Anna Marson che il 10 aprile dichiarò che «con la validazione finale da parte del Ministero dei beni culturali sottoscritta in questi giorni entrerà in vigore entro fine mese». Tuttavia c'è da dire che si sta parlando di un fascicolo denso di allegati, per un totale di 3 mila pagine. Dunque anche il lavoro degli uffici, per rivedere l'editing e i refusi anche banali, non sarà stato semplice. Tiziano Baldi Galleni
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