VENETO - I dubbi di Italia nostra sulla casa settecentesca di Giacomina Pellizzari IL MESSAGGERO VENETO 14 maggio 2015
Non c'è davvero pace per il mega parcheggio di piazza Primo maggio. Italia nostra, l'associazione ambientalista che ha già fatto le pulci all'appalto della struttura, chiede alla soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici, Anna Maria Affanni, se il progetto della nuova costruzione sorta al posto della casette settecentesca a fianco del liceo artistico Sello, ha «ottenuto le autorizzazioni previste, in quanto insiste in area soggetta a vincolo paesaggistico, ai sensi del Codice dei beni culturali». Italia nostra è preoccupata perché ritiene il nuovo edificio troppo diverso dall'originale. Ssm però assicura: la costruzione della casa è inserita nel progetto del parcheggio sottoposto ad autorizzazione paesaggistica». Ad alimentare i dubbio tra i componenti del Consiglio direttivo di Italia nostra è «la discrepanza tra l'edificio preesistente e quello che si sta realizzando». Questo scrive nella missiva indirizzata alla soprintendente senza dimenticare di allegare le immagini storiche del sito: «Nel nuovo fabbricato viene più che raddoppiata la superficie coperta e forse triplicata la volumetria complessiva, con il risultato che il volume architettonico ottenuto sarà più ampio e più alto di quello precedente e sicuramente impattante rispetto al contesto circostante». Contento nel quale il nuovo edificio si «trova a "dialogare" non solo con il palladiano palazzo Antonini e il contiguo giardino, ma anche con il palazzo Sello e il retrostante palazzo de' Brandis. Questi edifici - si legge ancora nella lettera - compongono, assieme a Giardin grande, un ambito urbanistico apparentemente non uniforme, ma formalmente in un equilibrio delicatissimo». Equilibrio che, scrive sempre Italia nostra, «già la realizzazione del parcheggio con le strutture fuori terra (a suo tempo oggetto di contestazione da parte della Soprintendenza) mette in crisi e che la nuova costruzione aggrava non sensibilmente, anche in considerazione del fatto che il nuovo edificio non si connota affatto come manufatto architettonico di qualità». Ssm, la società partecipata dal Comune che ha appaltato l'opera da 11 milioni di euro, respinge ogni rilievo facendo notare ai componenti dell'associazione che «la valutazione va fatta confrontando il progetto approvato e autorizzato con la costruzione in corso». Proprio perché convinta di avere tutte le carte in regola, fa notare che non si tratta di una ristrutturazione, bensì di un nuovo edificio e che a seguito dell'eliminazione del box office imposta a suo tempo dalle Belle arti, Ssm avrebbe potuto incrementare la volumetria del fabbricato proprio per ospitare il box office. Non l'ha fatto perché ha preferito riorganizzare gli spazi dei livelli interrati della nuova struttura riuscendo così a soddisfare comunque tutte le esigenze della futura sede della Spa. Iniziati nell'agosto 2013, la costruzione del parcheggio interrato propedeutico alla pedonalizzazione di via Mercatovecchio, sarà ultimata entro la fine di novembre. Metterà a disposizione circa 400 posti auto. Si tratta di un'opera tra le più discusse in città finita al centro dell'ultima campagna elettorale per l'elezione del sindaco.
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