Finiti i soldi per la benzina, stop ai controlli nelle riserve GIUSI SPICA 04 aprile 2015 LA REPUBBLICA
Da due mesi a Palermo esauriti i fondi destinati ai mezzi per la sorveglianza Non si possono svolgere nemmeno i sopralluoghi per il rilascio dei permessi
LA NATURA è «indifesa»: i boschi lasciati a bracconieri e ladri di legname, le riserve naturali abbandonate al rischio abusivismo, le aree verdi consegnate ai gitanti che si preparano alla scampagnata di Pasquetta. Tanto nessuno controlla. Nelle casse del Corpo forestale di Palermo, da due mesi, non c'è più un euro per fare benzina e tutti i servizi di presidio del territorio sono stati sospesi. Una beffa per l'esercito di duecento «poliziotti verdi» che rimangono confinati nei propri uffici a firmare scartoffie o rispondere a telefonate di cittadini che lanciano sos puntualmente inascoltati.
Gli ordini sono chiari: l'impiego degli automezzi — circa 150 per i 20 distaccamenti, il nucleo operativo provinciale e il nucleo soccorso alpino delle Madonie — è «limitato alle attività strettamente necessarie, quali interventi in emergenze di Protezione civile o di polizia giudiziaria», scrive in una nota datata 20 febbraio l'allora reggente dell'ispettorato ripartimentale delle foreste. E pazienza se nelle riserve dell'Addaura o di Capo Gallo sorgono strutture abusive, nei monti sopra Sferracavallo o Barcarello si è già aperta la caccia di frodo alle quaglie, se negli otto ettari controllati dal distaccamento di Ficuzza i cacciatori sparano a cinghiali e daini e i taglialegna abbattono roveri e cerri. Non ci sono soldi neppure per i sopralluoghi tecnici sui vincoli idrogeologici o la movimentazione dei terreni: e così è più facile ottenere il silenzio assenso per pratiche e progetti che nessuno può controllare.
Succede anche questo nella Regione che continua a pagare «l'indennità pensionistica», che spetta ai dipendenti con funzioni di polizia giudiziaria, anche ai 320 ex agenti forestali che nel frattempo si sono fatti trasferire in altri uffici dell'amministrazione. Al di là delle poche emergenze autorizzate, l'unica benzina concessa è per raggiungere Palazzo d'Orleans, dove ogni giorno una pattuglia si alterna per presidiare il parco dove si affacciano il governatore e il suo staff.
Alla vigilia dell'estate e con lo spettro degli incendi alle porte, i duecentomila euro del bilancio del 2014 per il carburante sono già finiti. «Anche per colpa di un eccessivo numero di interventi durante l'anno», dice il direttore del dipartimento Foreste Gaetano Gullo. «Non resta che aspettare il nuovo bilancio». Nel migliore dei casi, non se ne parla prima di fine maggio. Fino ad allora alle guardie forestali non resta che battere i boschi a piedi.
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