L’ecomostro di Ogliastro Marina. Il procuratore: stiamo indagando Gabriele Bojano Corriere del Mezzogiorno 3/4/2015
Grippo: «La costa cilentana va protetta, bisogna evitare la speculazione»
SALERNO. «La Procura di Vallo della Lucania sta indagando, l’attenzione per la materia edilizia è sempre massima». Poche parole per un concetto ben delineato dal procuratore Giancarlo Grippo: se abusi ci sono stati nell’iter procedimentale che ha portato alla realizzazione dell’ampliamento di un fabbricato di proprietà della società «Albergo ristorante da Carmine di Verrone Mario, Armando e C sas», sulla spiaggia incontaminata di Ogliastro Marina (Castellabate) di cui si è occupato ieri il Corriere del Mezzogiorno , la magistratura non resterà a guardare. «Il codice - spiega Grippo - prevede che quando, come in questo caso, siamo in presenza di un esposto-denuncia, bisogna valutare se ricorrono i presupposti per intervenire, verificare cioè l’esistenza dei reati. Ora siamo nella fase delle indagini in cui non c’è bisogno di trasmettere gli atti al gip». Nel merito il procuratore sorvola, come è giusto che sia. Però si lascia andare ad una considerazione: «L’abusivismo edilizio per il tribunale di Vallo della Lucania è uno dei reati per i quali occorre la massima attenzione. La costa va protetta, bisogna evitare la speculazione e anche questa vicenda di cui lei parla avrà lo stesso trattamento di attenzione che si riserva solitamente a tutte le altre». Nell’esposto-denuncia presentato da Giovanni Cotugno, che abita poco lontano dal manufatto incriminato, è richiesto espressamente e con urgenza al procuratore Grippo di «disporre il sequestro preventivo delle opere in corso di realizzazione, al fine di evitare che la libera disponibilità del cantiere possa consentirne l’ultimazione». Non solo, il denunciante chiede anche di «accertare la illegittimità dei titoli autorizzativi concessi e la sussistenza dei reati previsti, in particolare quanto alla modificazione delle destinazioni d’uso e alla grave ipotesi di lottizzazione abusiva e se del caso procedere nei confronti dei privati e dei pubblici ufficiali che hanno concorso nei reati su ipotizzati ed in particolare nei confronti dei responsabili del settore Urbanistica del Comune di Castellabate e del procedimento Suap (Sportello unico per le attività produttive) che potrebbero aver abusato del loro ufficio per favorire tale realizzazione, omettendo di rilevare la palese contrarietà dell’opera alle disposizioni di legge e del Piano territoriale paesistico o rilasciando il permesso nonostante i numerosi ed evidenti difetti procedurali ed in assenza dei richiesti pareri». Sul caso, infine, è atteso anche un intervento chiarificatore del nuovo soprintendente Bap Francesca Casule appena insediatosi a Salerno.
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