Boom dell’appello anti-Contorta: 10 mila firme in un giorno A. Zo. Corriere del Veneto 26/8/2014
Il testo in 4 lingue fa il giro del mondo. E Costa «bacchetta» un giornalista
VENEZIA — Il comunicato stampa di mezzogiorno era già trionfale e parlava di «oltre 2 mila firme» sulla petizione lanciata su Change.org, in aggiunta alle 575 raccolte una per una tra calli e campielli: tutti a lanciare un appello al premier Matteo Renzi per fermare lo scavo del Canale Contorta per le grande navi, «prima che sia troppo tardi». Nel corso del pomeriggio però l’impossibile è diventato realtà: prima 5 mila, poi 10 mila – con tanto di «alzaremi» e diffusione sui profili Facebook di promotori e simpatizzanti della foto di un granchio, con tanto di motto dell’autrice (Selina Zampedri): «Contro lo scavo del Canale Contorta, alziamo le chele!!!!» – infine intorno alle 22 il superamento della soglia delle 12 mila firme: cioè 10 mila in un giorno. «Un trionfo - esulta Marco Gasparinetti, che di lavoro fa il funzionario giuridico presso la direzione Ambiente della Commissione Europea a Bruxelles - ma non casuale: abbiamo attivato una rete di contatti in tutti i continenti». L’appello è già in quattro lingue: italiano, inglese, francese e portoghese. E proprio quest’ultima serve per fare breccia in Brasile, grazie anche all’appoggio delle associazioni di «Veneti nel mondo». «Stiamo anche finendo la traduzione in svedese», aggiunge Gasparinetti, che interpreta così il successo della petizione-appello, sottolineando l’assenza di connotazioni politiche: «E’ la rivolta della città all’ennesima prevaricazione dei ministri romani con la città commissariata e l’assenza di un sindaco o un consiglio comunale che la potessero difendere - spiega - E’ stata una forzatura estiva, ai ministri competenti non sono state prospettate correttamente tutte le alternative e i loro impatti, tanto che è stata scelta quella più devastante». «Il Contorta porterebbe il canale dei petroli nel cuore della città di Venezia - dice l’appello - riducendone le difese naturali e sottoponendola alla pressione congiunta delle masse d’acqua provenienti dalle bocche di porto di Lido e Malamocco, con conseguenze che potrebbero rivelarsi irreversibili». Ovviamente è già scattata anche la caccia alla firma vip, con un nome planetario (ma ancora da verificare) come quello di Stella McCartney, la stilista inglese figlia del «baronetto» Paul. Ci sono poi Alvise Zorzi, l’attrice Ottavia Piccolo, il remèr Saverio Pastor, i discendenti di Giobatta Gianquinto (primo sindaco di Venezia nel dopoguerra), lo scrittore Alessandro Marzo Magno, e tanti altri. E la dimostrazione che non si tratta di uno scherzo viene dall’account Twitter di Marco Zatterin, corrispondente de La Stampa da Bruxelles. «Accolgo l’invito a segnalare questa petizione per Venezia. E’ sicuro il nuovo canale Contorta?», twittava Zatterin alle 10 del mattino. Un’ora dopo, nuovo «cinguettio»: «Il Canale è sicuro? Chiama Paolo Costa: “invito tutti a leggere bene i documenti e dibattere senza pregiudizi». Cioè il presidente dell’Autorità portuale e primo sponsor dell’ipotesi Contorta.
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