Strategie sostenibili Francesco Nicoletti Notizie verdi - rivista on lihne - 20 aprile 2005
Più convergenze tra le numerose politiche per lo sviluppo urbano ecompatibile. Il punto in un convegno a Milano Maggiori convergenze tra le numerose strategie europee per lo sviluppo urbano sostenibile che già operano parallelamente sul territorio senza un coordinamento che ne accomuni gli obiettivi.
E’ questo l’auspicio che è emerso dal convegno sul tema Aalborg Commitments e Strategia Tematica Urbana che si è tenuto ieri a Milano nella sede della Provincia.
A illustrare “lo stato dell’arte” delle due iniziative finalizzate a uno sviluppo sostenibile delle aree urbane si sono alternati Bob Evans, direttore generale del Sustainable Cities Research Institute (Scri) della Northumbria University di Newcastle, Gran Bretagna, Stefan Khun coordinatore del progetto Urban Governement, Iclei, e Kyosti Lempa responsabile del coordinamento che monitora lo sviluppo sostenibile nelle città baltiche, introdotti da Pietro Mezzi, assessore dei Verdi alla politica del territorio e parchi con delega all’Agenda 21 della Provincia di Milano.
Scopo dell’incontro di ieri era fare il punto da un lato sul lavoro svolto dai dieci comitati sorti in seguito ai dieci impegni presi con la Carta di Aalborg, stilata nel giugno 1994 in materia di sostenibilità urbana, e dall’altro sulla Strategia Tematica Urbana, un piano specifico per le aree urbane che rientra nel Sesto programma di azione a favore dell’ambiente dell’Unione europea.
Iniziative che come è stato ricordato nei vari interventi si pongono obiettivi simili e si richiamano entrambe ad Agenda 21, il documento per favorire la sostenibilità delle realtà locali adottato in seguito all’Earth Summit di Rio de Janeiro del 1992, e che, secondo il pensiero di fondo di tutti gli intervenuti, dovrebbero convergere stabilendo un nesso tra l’impegno a livello locale degli Aalborg Committments e quelli a livello comunitario di Strategia tematica urbana.
E’ l’opinione, ad esempio, di Bob Evans che ha osservato come “la Strategia tematica urbana potrebbe incontrare delle resistenze da parte di alcuni Stati membri dell’Ue al momento della sua traduzione in direttive comunitarie” e che “tali iniziative possono avere successo solo se decisioni e obiettivi vengono presi a livello locale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Stefan Khun, che ha sottolineato come “le diverse esigenze delle varie aree urbane europee che richiedono interventi mirati e le risorse specifiche dei luoghi su cui puntare”.
Un esempio di monitoraggio a livello locale finalizzato alla individuazione di obiettivi per lo sviluppo sostenibile è lo spaccato delle città baltiche fornito da Kyosti Lempa, che ha sottolineato l’importanza di indicatori economici, sociali e ambientali nella redazione di piani che stabiliscano target precisi per realtà locali specifiche. Sulla necessità “di adottare un modo di procedere più pratico” si è espresso Emilio D’Alessio, presidente del Coordinamento nazionale Agenda 21 locali “pena il rischio di restare sempre sul piano delle parole e dei buoni propositi senza mai arrivare su quello dei fatti”.
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