(Napoli) Ecco il Maggio dei monumenti la novità ticket Paola Perez IL MATTINO
IN QUANTI modi si può raccontare il Maggio dei Monumenti? L'edizione numero undici, presentata ieri dal sindaco Rosa Iervolino con l'assessore comunale ai grandi eventi Giulia Parente e l'assessore regionale al turismo Teresa Armato, non pretende di indossare un vestito diverso dal solito: «Maggio» è il contenitore di programmi che incamera tutto quello che c'è di buono in giro, dalle grandi mostre alle stagioni teatrali, lo contrassegna con uno slogan («Napoli mediterranea: culture a confronto») e lo restituisce alla città nella classica forma dei sei weekend a tema. Sulla validità della formula si può discutere, e anche quest'anno si è discusso a lungo; così come sono tornate d'attualità le polemiche sui ritardi nella pubblicizzazione del calendario, esibito in canovaccio alle fiere internazionali del turismo e illustrato nei dettagli a pochi giorni dall'avvio della manifestazione. Troppo tardi, secondo gli operatori del settore, per poterlo utilizzare al meglio come veicolo di nuovi visitatori. Tra gli argomenti in discussione, però, c'è una new entry: il ticket. «Ma non si dica che questo è un Maggio a pagamento», sottolinea subito il sindaco. «Il contributo di partecipazione riguarda le visite guidate e non supera la quota del 5 per cento degli appuntamenti», aggiunge Giulia Parente. Nel bando pubblico per la formazione del programma si specificava che sarebbero state accettate solo le iniziative autofinanziate: in altre parole, il Comune non avrebbe concesso contributi. Le cose, in realtà, non stanno proprio così. «Si è deciso di sostenere economicamente alcune proposte più valide dal punto di vista qualitativo e più vicine al filo conduttore della manifestazione», precisa l'assessore ai grandi eventi. Scelta di merito, dunque. Con prevedibile delusione degli enti e delle associazioni che, pur convinti di aver portato avanti un'idea interessante, hanno dovuto sostenerla con le loro forze o con l'aiuto di sponsor. Il budget? 200mila euro per l'anteprima organizzata dalle circoscrizioni, 600mila (fondi concessi per metà dal Comune e per metà dalla Regione) per il «Maggio dei Monumenti» vero e proprio. «Qualcuno potrebbe chiederci come mai, quest'anno, non abbiamo aperto al pubblico un monumento "negato" - continua Giulia Parente - io interpreto il segnale in senso positivo. Vuoi dire che, oggi, l'opportunità di visitare chiese, palazzi e altri siti d'arte è già ai massimi livelli». Ed è il sindaco, poi, a giocare d'anticipo sui punti di crisi che potrebbero accompagnare la manifestazione: «Strade piene di buche, di rifiuti, di traffico. Conosciamo bene le emergenze di Napoli. Ma sappiamo anche che Napoli è dotata di una particolare vivacità dal punto di vista culturale. Date un'occhiata al programma del "Maggio dei Monumenti", contiene centinaia di iniziative interessanti: quale altra città d'arte sarebbe capace di tanto?». «Il calendario è così ricco di eventi che non vale la pena soffermarsi su un'iniziativa in particolare –interviene l'assessore Parente-anche perché, strada facendo, ci sarà qualche bella sorpresa». Sulla qualità delle proposte ci sarà tempo per discutere in corso d'opera, né mancheranno (ci sono sempre stati) i giudizi negativi. Quello che conta adesso, per il sindaco Rosa Iervolino, è ragionare sul tema della manifestazio-ne: «Stiamo giocando su un terreno molto importante. "Napoli mediterranea, culture a confronto": dove il confronto non è qualcosa da costruire ma qualcosa che stiamo realizzando da secoli. Questa città, punto d'incontro tra civiltà diverse, è stata capace di amalgamarle senza perdere la sua specificità. L'edizione 2005 del "Maggio dei monumenti" propone un cammino a ritroso per scoprire la nostra storia e proiettarla in avanti, con un messaggio ben preciso: favorire la cultura del dialogo, della tolleranza e della pace tra i popoli». In quest'ottica, la scelta del logo non si può considerare casuale. Sul depliant è riprodotto il particolare di un piatto in ceramica del XII-XIV secolo, custodito nel museo nazionale «Gonzales Marti» di Valencia: tre pesci uniti da una testa sola, simbolo dell'incontro tra arte orientale, cristiana occidentale e islamica.
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