BOLOGNA - L’immenso archivio dell’istituzione bolognese fondata nel 1583 Marc’Antonio Battilana riordinato e restituito alla città. Ristrutturato anche il palazzo Andrea Rinaldi l'Unità 20/04/2005
Torna fruibile ai bolognesi l'archivio storico del Monte del Matrimonio in via Altabella 21. Dopo due anni di lavori, che hanno permesso anche scoperte artistiche di notevole interesse, l'immensa documentazione che racconta la storia di Bologna dal 12 maggio 1583 attraverso registri, buste e libretti è restituita alla città ora anche in formato digitale. Una fra le istituzioni più antiche della città, ilMonte del Matrimonio fu fondato da Marc'Antonio Battilana con lo scopo di coinvolgere i familiari nella costituzione di una dote per le fanciulle - beneficio in seguito esteso anche ai maschi. Una sorta di programma previdenziale realizzato per versamenti, la cui somma finale poteva essere riscossa dopo il matrimonio o i voti religiosi perpetui, condizioni alle quali si sono aggiunte nel corso dei tempi la promozione al grado di ufficiale, l'iscrizione ad un albo professionale, il conseguimento di una laurea o un diploma universitario e l'insegnamento per almeno un anno in una scuola pubblica elementare o materna. Una cronologia che non ha continuato ininterrotta per secoli e continua ancora oggi, quando un nonno che vuole fare un regalo al nipotino apre un libretto presso il Monte, cosa che è possibile fare anche ora con venticinque euro. L'istituzione infatti documenta da 422 anni eredità e patrimonii di famiglie e parrocchie bolognesi attraverso quelle che, grazie al lavoro di riordino eseguito dal dott. Armando Antonelli, sono diventate circa 2100 unità d'archivio, disposte su ben 156 palchetti in ventotto scaffali, il tutto diviso in tre grandi fondi archivistici. Durante i lavori sono inoltre state rinvenute due coperte di pergamena usate per coprire i registi cartacei dei verbali e che conservavano brani dell'umanista Guglielmo Capello, alla corte estense nel Quattrocento. Gli interventi di ristrutturazione al palazzo hanno invece consentito di restaurare due affreschi della scuola del Samacchini e di scoprire un soffitto ligneo cinquecentesco con fregio affrescato, nonché di ricontestualizzarli con complessi ritinteggiamenti perché possano partecipare all'intera architettura in maniera armonica.
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