Milano. No al rinnovo del contratto. Caroli lascia Palazzo Reale Ferdinando Maffioli il Giornale, Milano, 19/4/2005
Dopo oltre sette anni e una cinquantina di mostre organizzate il professor Flavio Caroli non è più consulente scientifico per l'attività espositiva di Palazzo Reale. Nei giorni scorsi Alessandra Mottola Molfino, direttore centrale Cultura del Comune, ha inviato una lettera in tal senso all'assessore Zecchi. «In seguito all'entrata in vigore della Finanziaria 2005 - È la sintesi del testo - incarichi di consulenza esterna all'amministrazione devono essere adeguatamente motivati con specifico riferimento all'assenza di strutture organizzative o professionalità interne in grado di assicurare i medesimi servizi. In considerazione delle alte e specifiche professionalità esistenti nella Direzione Centrale Cultura tale incarico non può più essere trasferito ad un professionista esterno». Professor Caroli, un fulmine a ciel sereno? «Abbastanza. Avevo già firmalo il rinnovo del contratto ed ero d'accordo con l'assessore Zecchi in vista della ratifica». Quanti anni come consulente esterno? «Sette anni e mezzo. Con una cinquantina di mostre, compreso Arengario e Rotonda della Besana. E con quasi un milione di visitatori l'anno. L'elenco è lungo, da "L’anima e il volto" al "Cinquecento lombardo", da "Okusai", a "Picasso", "Modigliani", a "Il gran teatro del mondo". Non dimentichiamo che quest'ultima ha presentato la novità di affiancare, alla parte espositiva, eventi teatrali come parte integrante della mostra, il che poi è stato copiato da tutti». Amareggiato? «Mi dispiace non poter portare a termine il mio programma che, partendo da Leonardo doveva chiudersi con una grande mostra su Matisse». Il suo allontanamento è legato alle dimissioni dell'ex-assessore Carrubba? «Non commento. Ma ringrazio tutti coloro che hanno voluto e difeso il mio programma, in particolare il sindaco Albertini e gli assessori alla Cultura, Carrubba e Zecchi». Lei, per Palazzo Reale, ha sempre detto di puntare sulla qualità. «E il pubblico ha risposto. Anche se forse questa strategia alla fine non è stata del tutto capita. Perché Milano non sa comunicare i suoi successi». Solo una questione di comunicazione? «No. Per Palazzo Reale servirebbero investimenti consistenti dell'ente pubblico in modo che questo, anche in presenza della collaborazione dei privati, possa mantenere, come avviene per esempio per il Louvre, il controllo scientifico delle manifestazioni». Sulla vicenda è intervenuto ovviamente anche l'assessore Zecchi. Assessore, alla base del caso Caroli ci sono solo ragioni economiche? «Certo. La Finanziaria prevede consulenze esterne solo in casi particolarissimi. Anche Carrubba non avrebbe potuto riconfermarlo». Ma era un impegno così oneroso per il Comune? «Era una cifra più alta del compenso di un assessore». Caroli dice che Milano non sa comunicare i suoi successi, «Ha ragione. Tanto Roma è abile nel valorizzarli, tanto Milano lo è nel nasconderli». Alla direttrice Mottola Molfino abbiamo infine chiesto se dietro il mancato rinnovo del contratto non ci sia una valutazione tecnica sul lavoro svolto. «Assolutamente no, per carità. Il professor Caroli in questi anni ha ottenuto magnifici risultati. Anche, devo ripeterlo, per merito della nostra struttura interna, che ha lavorato egregiamente. E che continuerà a farlo». E ora? «Abbiamo proposto a Caroli di fare il curatore di alcune mostre. E saremmo ben felici se accettasse».
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