La mitica Niobe signora della villa il Tempo cronaca Roma 15-APR-2005
UNA statua femminile di grandi dimensioni è stata scoperta a conclusione degli scavi che la soprintendenza archeologica di Roma sta conducendo nell'area dove sorgeva la lussuosa Villa dei Quintili, sull'Appia antica. Lo ha reso noto l'archeologa Rita Paris, che ha diretto gli scavi per conto della soprintendenza. La statua, che è acefala e priva di braccia, attualmente si trova ancora all'interno dello scavo, ma oggi sarà sollevata e collocata in un luogo della villa dove successivamente sarà possibile vederla, mentre sarà sottoposta a restauro. La villa di 24 ettari, appartenuta a due fratelli consoli, che avevano fatto la loro ricchezza in Asia e Grecia e furono fatti poi uccidere dall'imperatore Commodo, che ne acquisì le proprietà nel 151 d.C, è la più grande del suburbio romano e da essa provengono statue che oggi sono sparse nei musei del mondo. In occasione dei restauri con i fondi stanziati per il Giubileo sonò state trovate tre sculture, una grande piazza, 2 impianti termali, e un «ludus» dove l'imperatore Commodo si esercitava nei giochi del circo. La statua scoperta potrebbe raffigurare Niobe. Secondo la leggenda narrata nell'Iliade, era figlia di Tantalo e aveva sposato Anfione al quale aveva dato 14 figli: 7 femmine e 7 maschi. La sua colpa, secondo il mito, era quella di essersi vantata di essere superiore a Latona, che aveva avuto solo due figli, Apollo e Diana, che punirono l'offesa uccidendo tutti i suoi figli. La madre infelice che, impazzita dal dolore si era rifugiata dal padre, sul monte Sipilo, fu tramutata in una roccia,da cui scorreva una sorgente. Il mito era stato ripreso negli apparati decorativi di altre ville ed edifici romani e una delle fàglie dì Niobe è esposta anche a Palazzo Massimo. |