Palazzo Grassi. Oggi il voto. Poi tocca al neo sindaco S.D'A. Corriere del Veneto, 14/04/2005
VENEZIA — Metà e metà. Il sigillo dell'operazione Palazzo Grassi sarà del sindaco Paolo Costa, ma all'assemblea dei soci che dovrà ratificare l'accordo col magnate francese Francois Pinault siederà il nuovo sindaco di Venezia. La corsa contro il tempo messa in piedi per chiudere formalmente l'accordo con il francese prima dell'insediamento della nuova amministrazione è stata stoppata ufficialmente per i tempi tecnici (l'assemblea dei soci ha tempi di convocazione più lunga del consiglio d'amministrazione e avrebbe già dovuto essere arrivata agli interessati) ma sembra che qualcuno dei consiglieri abbia frenato l'impeto del presidente Giorgio Piantini, che avrebbe voluto concludere tutto nel più breve tempo possibile. Questa mattina presto, alle 8.45, nella sede di terraferma del Casinò, a Ca' Noghera, Piantini presenterà ai consiglieri le condizioni dell'accordo. Un luogo «strategico», ideale per permettere al presidente, una volta incassato il placet dell'assemblea, di prendere il primo aereo per Parigi e firmare con Pinault l'accordo in attesa della ratifica dell'assemblea dei soci. Pinault acquisterà per 30 milioni di euro da corrispondere subito al Casinò l'80% della società Palazzo Grassi spa di proprietà del Casinò e proprietaria del palazzo. Il resto rimarrà al Casinò, permettendo così all'amministrazione di conservare un ruolo consultivo nell'attività espositiva che la società farà. Le spese di gestione saranno a carico di Pinault per il 95%, e del Casinò per il 5 per cento. Il palazzo tornerà poi al Comune tra 99 anni per la cifra simbolica di un euro. Oggi il sì del Consiglio dovrebbe dare senza difficoltà il via libera all'affare, che poi dovrà solo avere l'avallo formale dell'assemblea dei soci. Sarà quindi difficile che il nuovo sindaco (sia Felice Casson che Massimo Cacciari) possa rispedire al mittente la trattativa portata avanti in questi mesi da Costa e Piantini. Una volta sbrigate le formalità i vertici attuali della società saranno tutti dimissionari, in attesa di nominare un nuovo consiglio a maggioranza francese (la proporzione dovrebbe essere 7 a 1 con un presidente di garanzia e condiviso). Pinault porterà «in dote» a Venezia la sua collezione d'arte contemporanea o parte di essa: proprio quest'ultimo aspetto ha fatto ritardare di qualche giorno l'accordo, visto che per far uscire i quadri erano necessarie autorizzazioni difficili da ottenere, dato che su Pinault pende un processo per la vicenda Credit Lyonnaise.
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