Scoppia la protesta contro il progetto per 250 box a Sturla Edoardo Meoli Il secolo XIX 13/4/2005
Duecentocinquanta posti auto sotto la collinetta di Vernazzola, alle spalle dell'austera villa sede del 'Tar e non lontano dallo storico asilo di via Chighizola. Un progetto, appena approdato in conferenza dei servizi, che ha scatenato le immediate reazioni di una parte degli abitanti, subito seguite da quelle indignate dei Verdi. Insomma, dopo il caso di viale Quartara, dove i residenti hanno promesso di fare le barricate contro la lottizzazione edilizia (ville e palazzine), la tranquillità del levante viene nuovamente scossa da una vicenda edilizia. E ancora una volta, la costruzione di parcheggi rappresenta il piatto più interessante per soddisfare gli appetiti delle società costruttrici. «Costruire una silo a due passi dalle ville storiche di via Chighizola, distruggendo un bosco secolare sarebbe una vera follia — sostengono i rappresentanti del comitato, presieduto da Giuliano Gattorno — gli abitanti del quartiere sono nettamente contrari alla distruzione della zona verde, allo sventramento della collina ai traffico che sarebbe prodotto dalle auto. La nostra petizione è stata firmata da seicento capifamiglia, cioè la quasi totalità dei residenti». E, in effetti, le firme interessano abitanti non solo della strada interessata, ma anche di via dei Mille, piazza Sturla, via Argonauti, via Giasone e naturalmente del borgo marinaro, ultraprotetto dalla Sovrintendenza. A dare manforte al comitato è già arrivato il parere nettamente contrario alla realizzazione dei box da parte della circoscrizione Levante. Mentre, da ieri, il comitato ha tra le file degli alleati anche i Verdi e in particolare il neoconsigliere regionale, nonché capogruppo a Tursi, Cristina Morelli: «Ho presentato un'interrogazione al sindaco, per chiedere che i lavori della conferenza dei servizi vengano bloccati. È inaudito pensare di abbattere alberi di pregio in una zona sulla quale è presente un vincolo paesaggistico. Anzi, vista la situazione abbiamo anche inoltrato una richiesta d'intervento allo stesso ministro Urbani, che dovrebbe dichiarare il progetto irricevibile». Per quanto riguarda il progetto sotto accusa, a presentarlo è stata la società Arking Immobiliare, che a sua volta ha ottenuto l'incarico dall'Immobiliare Mare, proprietaria dell'area. A essere interessata è la vasta zona di pertinenza di Villa Parodi (ex villa Canevaro Chighizola). In passato, già erano state presentate iniziative simili, bocciate una prima volta nel 1993 e poi nuovamente nel 2002. Questa volta, però, a preoccupare abitanti e verdi è la circostanza che il piano d'intervento è approdato in sede di conferenza dei servizi.
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