Napoli. Palazzo Reale, spezzate le dita di due statue a.m.a. Il Mattino, Napoli, 12/4/2005
Finora il più sfortunato dei re napoletani che «sorvegliano» la facciata di Palazzo Reale, è stato Alfonso I. Nel 2003, per ben due volte, l'aragonese che regnò a Napoli nel '400, è stato bersaglio delle pallonate di ragazzini, indisturbati calciatori notturni in piazza. Questa volta, a subire analoga «sorte» è stato Carlo V. Infatti alla statua, realizzata su modello di Vincenzo Gemito, è stato reciso l'indice della mano destra. Ma i teppisti non hanno risparmiato neanche questa volta Alfonso d'Aragona. La statua realizzata dallo scultore napoletano Achille d'Orsi, nei giorni scorsi ha subìto la terza menomazione (le altre due risalgono ad aprile e ottobre di due anni fa). Ad Alfonso I è stato reciso il mignolo sempre della mano destra (l'altra volta toccò al dito medio). A denunciare l'ennesimo atto vandalico ai danni delle statue di Palazzo Reale è stato il presidente del comitato civico «Portosalvo» Antonio Pariante: «A Natale le statue erano integre. Ieri mattina passando per piazza Plebiscito ho notato l'amputazione. Ancora un'offesa ai danni del patrimonio artistico di Napoli». Il presidente del comitato civico ha annunciato l'invio di una segnalazione alla Soprintendenza competente e al ministero dei Beni Culturali oltre che all'Unesco chiedendo adeguati interventi per una maggiore tutela del patrimonio artistico e storico della città. «Abbiamo richiesto - conclude - un incontro urgente con il soprintendente Enrico Guglielmo per promuovere, un piano per la migliore tutela dei monumenti». Indignato per l'ennesimo atto teppistico anche il soprintendente al Polo Museale Nicola Spinosa «La verità è che non c'è rispetto per l'arte a Napoli, che si vanta di essere città d'arte. La colpa non è della Soprintendenza né delle forze dell'ordine - conclude Spinosa - Non si può certo mettere un agente per ogni statua all'aperto. La colpa è dell'ignoranza di chi non ha rispetto per la sua città».
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