Preistoria, in coda anche i giapponesi. L’apertura straordinaria dell’insediamento di Nola distrutto 3600 anni fa da un’eruzione del Vesuvio Carmen Fusco Il Mattino, 11 aprile 2005
Nola. Due ore dopo l'apertura i depliant illustrativi erano già finiti. I quattrocento opuscoli fatti stampare in occasione dell'eccezionale evento dai volontari di Meridies non sono bastati neppure a soddisfare i primi visitatori che, nel corso della giornata, sono diventati migliaia. L'apertura straordinaria del villaggio dell'Età del Bronzo ha superato ogni ottimistica previsione. Alla fine della giornata gli operatori culturali hanno contato più di 2000 ospiti: insomma un'affluenza record, nonostante la pioggia. Quando praticamente mancavano pochi minuti alla chiusura è anche arrivato un inatteso gruppo di giapponesi. Pur di ammirare gli straordinari reperti la gente ha fatto pazientemente la fila con gli ombrelli aperti. D'altra parte l'occasione era di quelle destinate a non ripetersi, almeno per il momento. I cancelli del villaggio di Croce del Papa, chiusi ieri sera alle 18 dopo essere stati aperti per tutta la giornata, potrebbero spalancarsi definitivamente non prima di cinque mesi. I giovani volontari di Meridies, l'associazione che ha organizzato l'evento in collaborazione con la sovrintendenza archeologica di Napoli e provincia e con il Comune di Nola, ieri sera erano sfiniti. Ore ed ore a parlare delle strutture delle capanne ed a spiegare nei dettagli gli elementi e le caratteristiche dello straordinario ritrovamento del maggio 2001. Ma ne è valsa la pena. La gente è andata via strabiliata. «Questa - ha detto Rosa Manganelli, una docente - è la testimonianza del prestigio e della ricchezza del nostro patrimonio culturale. Peccato che il villaggio resti per il momento un privilegio di pochi». A farle eco Alessandra Riva, studentessa universitaria: «Non avevo mai visto una cosa simile, neanche sui libri di testo. Speriamo che quanto prima il sito diventi fruibile a tutti. Appena possibile andrò al museo archeologico di Nola, dove sono custoditi i reperti ritrovati durante lo scavo». A tirare le somme di una domenica dedicata alla promozione dell'insediamento della preistoria Angelo Amato De Serpis: «Il record di presenze rappresenta l'ennesima testimonianza dell'importanza del villaggio della preistoria e delle sue potenzialità turistiche ed economiche. Insomma un'occasione di sviluppo e di riscatto per la nostra città e per tutto l'hinterland. Nessuno è andato via deluso, la gente è rimasta praticamente a bocca aperta. È per questo che, nell'attesa del definitivo rilancio dell'area, speriamo di ripetere l'iniziativa quanto prima. Il nostro obiettivo è quello di aprire il villaggio a cadenza regolare».
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