Distrutto il parco di Villa del Balzo ai Colli Aminei napoli.com 9/4/2005
Distrutto il parco di Villa del Balzo ai Colli Aminei Una lettera-denuncia di: Alda Croce, Mario De Cunzo, Pino de Stasio, Guido Donatone e Carlo Iannello
Un ennesimo scempio in danno del paesaggio e del patrimonio storico artistico di Napoli, distrutto il parco dell’antica villa Gallo del Balzo ai colli Aminei, opera documentata di Antonio Niccolini.
Era una villa elegante e stupenda destinata dal re Ferdinando II ad ospitare la madre Maria Isabella di Borbone, infanta di Spagna, che aveva sposato in nozze morganatiche il conte del Balzo. Era architettura di gran classe con annesso vasto parco ed una ridente tenuta agricola lungo le pendici dei Colli Aminei.
Antonio Niccolini, autore della Floridiana, del teatro San Carlo e di tante altre belle cose a Napoli, aveva creato un tutt’uno artistico tra la villa e il parco. Tutto è stato distrutto, la tenuta è stata oggetto di selvagge lottizzazioni con i rioni Sapio e Pineta nagli anni del boom edilizio. La villa e il parco sono stati acquistati dai Padri Rogazionisti che, con assai modesta sensibilità e con l’inerzia delle autorità preposte, hanno prima devastato l’architettura della villa ed ora, in questi giorni, distrutto il parco. Per creare un campo di tennis ed un campo di calcetto sono stati abbattuti aranci, cipressi e noci secolari. Tutto è stato travolto dalle ruspe. Sotto i campi di gioco saranno realizzati parcheggi.
Forse i Padri sono mossi da intenti sociali. Forse vogliono veder crescere sani giovani e ragazzi, ma che modello, che prospettiva si da ai giovani se per farli giocare a calcetto o a tennis si distrugge la storia della propria città e si distrugge un bosco, un prezioso gruppo di alberi sopravvissuto alla speculazione edilizia più egoista ed alla truce devastazione operata persino dalle opere opere pubbliche.
E’ necessario che la magistratura punisca in modo esemplare gli autori dello scempio. Non possono essere distrutti valori di storia, di cultura, di bellezza, per cercare di diffondere confusamente valori di altro genere; tutto ciò non può che aumentare la confusione e a Napoli di confusione ce n’è già troppa. http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=2414
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