Nella Bergamasca è emergenza archivi. 150 anni di storia rischiano l'oblio Renato Possenti Avvenire cronaca Milano 9/4/2005
La «Commissione di Stato» lavora con impegno e con cautela per eliminare quanto non è più ritenuto utile, ma intanto decine di tonnellate di documenti ammuffiscono nel: l'abbandono più totale. Un secolo e mezzo di storia della Bergamasca è ammucchiata in edifici fatiscenti e senza la prospettiva di un recupero in tempi brevi. Gli archivi storici sono all'emergenza, tutti sanno dello stato di incuria, eppure nell'immediato non si intravedono sbocchi. II fatto è che la sistemazione è giudicata troppo onerosa, oltre che complicata, dalla burocrazia. Un caso emblematico è quello della chiesetta di San Michele dell'Arco, da decenni strapiena dei fondi della Biblioteca civica «cardinale Angelo Maj», nel cui palazzo è inglobata. Ebbene i Vigili del fuoco non possono rilasciare la certificazione antincendio alla Maj proprio a causa delle condizioni del tempietto. Così la biblioteca pur disponendo di impianti perfettamente efficienti, è formalmente fuori norma. Ancora più disastrosa la situazione del complesso di Sant'Agata, carcere sino a trent'anni fa. E' strapieno di diciottomila faldoni contenenti gli atti giudiziari e di Stato civile, questi ultimi dall'inizio dell'800 al 1960. A Sant'Agata gli esperti hanno effettuato un sopralluogo e si sono trovati di fronte a materiale devastato dai topi e dagli insetti oltre che dalle intemperie a motivo del fabbricato cadente. Per non dire dell'ex caserma di Li Gobbi: qui sono finite le volture, gli atti di compravendita e di eredità provenienti dall'ex catasto, mischiati a una serie di reperti archeologici. Attualmente il Tribunale ha ricavato spazi per i suoi archivi nella sede decentrata di via Garibaldi mentre il Comune per i faldoni degli uffici tecnici ha affittato alcuni locali in periferia dando ospitalità inoltre alle vecchie scenografie del «Donizetti». L'assessore Carlo Fornoni ha assicurato che «si sta cercando una soluzione ma i problemi sono tanti e complicati. Eppure vanno risolti con urgenza».
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