BAGHDAD ON LINE All'asta su eBay i reperti antichi della Mesopotamia il manifesto - 08 Aprile 2005
Amuleti sumeri, sigilli del 2400 a.c. (magari con la scritta lampeggiante: «raro!» o «suberbo!»), collane, tavolette cuneiformi: tutti oggetti di piccole dimensioni, facilmente trasportabili in tasca e immuni al metal detector degli aeroporti internazionali. Il patrimonio archeologico iracheno si compra via internet, su un sito come eBay, per una manciata di dollari. A prezzi stracciati - si va dai 20 dollari fino ai 2000 di un gioiello assirobabilonese - la Mesopotamia finisce nelle mani dei predatori, bottino di guerra del mondo occidentale e «pasto» assicurato per iracheni disperati mentre i gestori di eBay nicchiano e non avvertono i compratori online del reato che commettono quando mettono mano alla loro carta di credito. Loro rimuovono l'oggetto d'arte dall'asta solo se avvertiti dalle autorità competenti e Fbi. A denunciare questo commercio illegale è stato il museo di Baghdad, da dove, già qualche mese fa, era stato lanciato l'allarme per la sparizione di circa 4000 sigilli. Ogni minuto, su eBay, prendono il volo e finiscono presso collezionisti privati almeno 50 reperti antichi. Le «offerte» arrivano da più parti, comprese la Siria, il Libano o l'Afghanistan. La spoliazione in Iraq è continua e interessa anche i siti archeologici «a cielo aperto» che vengono sistematicamente saccheggiati e da cui vengono prelevati migliaia di oggetti ancora non catalogati, quindi impossibili da ritrovare
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