Ponte Stretto. Pecoraro: bloccare progetto, calamita per irregolarità e malaffare Verdi Econews
"Quanto è accaduto dimostra qualora ce ne fosse ancora bisogno quanto i Verdi da sempre sostengono: il ponte sullo stretto è una calamita per le irregolarità ed il malaffare, oltre, naturalmente, ad essere un'opera faraonica non solo inutile, ma anche costosissima e devastante dal punto di vista ambientale". Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, commentando l'apertura di un'inchiesta su irregolarità nella valutazione di impatto ambientale dell'opera. "L'apertura di questa inchiesta - afferma Pecoraro - dovrebbe confermare a tutti, nel centrodestra e nel centrosinistra, la pericolosità per l'ambiente e per la legalità del ponte sullo stretto. L'opera è fortemente a rischio di infiltrazioni malavitose e stimola gli appetiti speculativi di personaggi senza scrupoli. La sua costruzione sarebbe un duro colpo al sistema sociale ed economico di tutta l'area". "L'apertura di un'altra inchiesta conclude - il leader del sole che ride - conferma i forti rischi che i Verdi denunciano da anni. Per questo ora è necessario bloccare il progetto di quest'opera che assolutamente non è prioritaria e destinare i fondi alle vere esigenze infrastrutturali italiane, prima tra tutte la tutela del territorio, troppo soggetto a disastri idrogeologici. Se necessario porteremo il caso in Europa, come, peraltro, abbiamo già fatto".
Ponte Messina. Italia Nostra: il progetto va bloccato
Dopo la notizia dei tre tecnici della commissione ministeriale per falso in atto pubblico e abuso d'ufficio Italia Nostra giudica "improrogabile la sospensione del progetto per il ponte sullo stretto". Se l'accusa del procuratore corrispondesse a verita'- argomenta l'associazione- sarebbe confermato quello che Italia Nostra, insieme alle altre associazioni ambientaliste e ai tanti comitati contrari al ponte, dice da tempo: "i commissari hanno approvato il progetto in tempi ristretti e senza segnalare carenze e difetti della documentazione prodotta dalla societa' stretto di messina, a partire dallo scempio ambientale che la mega-opera provocherebbe nelle aree faunistiche dei laghetti di Ganzirri e della riserva di Capo Peloro". Sarebbe "gravissimo portare avanti l'iter di selezione del general contractor sulla base di un progetto preliminare sotto inchiesta alla Procura di Roma- dice Gaia Pallottino, segretario generale di Italia Nostra - il Governo rinunci definitivamente a un progetto disastroso per l'ambiente, inutile per i trasporti e l'occupazione e vantaggioso soltanto per la mafia". (Dire)
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