Noto, centrale elettrica tra il Barocco: “Tocca alla giunta coprire lo scempio” Vincenzo Rosana Giornale di Sicilia, Siracusa, 5/4/2005
5 APR 2005 (HORNALEm SICILIA ED. SIRACUSA «Quella gabbia in pieno centro storico: un vero scempio». Si fa sempre più vasto il fronte di coloro che contestano la scelta di posizionare dietro il municipio la cabina elettrica di trasformazione che serve ad alimentare il realizzando impianto di illuminazione artistica del centro storico. Una scelta disapprovata anche dall'assessore comunale ai Beni culturali, Corrado Pagano, che ha attribuito la responsabilità alla precedente amministrazione. Immediata la replica dell'ex sindaco Raffaele Leone. «Abituata come è a vivere di rendita, senza avere neppure il buon gusto di riconoscerlo, la giunta Accardo, non appena si trova di fronte ad un problema, non sa fare di meglio che scaricarlo sugli altri - afferma. Quando la mia amministrazione affrontò il problema della illuminazione del centro storico, si prefisse tre obiettivi: ridurre al minimo la selva di fili che deturpano le facciate dei tessuto edificato della città; valorizzare i monumenti con l'illuminazione notturna; migliorare il grado di luminosità delle strade, in modo da renderle più amene e più vivibili anche di notte. Il progetto risponde a tali esigenze e fu redatto con un certa fretta per arrivare in tempo a concorrere ai finanziamenti di Agenda 2000. Il risultato fu raggiunto, in quanto il Comune ottenne la disponibilità economica, tanto che Accardo e Pagano oggi possono realizzare il primo stralcio dell'opera. Non succederà la stessa cosa a chi subentrerà a loro - ha proseguito Leone - in quanto non sono riusciti a fare inserire nessuno degli interventi che hanno proposto, nonostante la millantata "consonanza" politica col governo regionale. Non hanno ottenuto fondi né per il rifacimento della pavimentazione di via Ducezio, né per il recupero del quartiere Agliastrello». Leone parla anche delle scelte tecniche: «Non è compito degli amministratori analizzare i singoli elaborati progettuali per andare a studiare i particolari costruttivi. È invece loro dovere sorvegliare l'esecuzione dei lavori ed intervenire nei casi in cui si evidenziano problemi o soluzioni non accettabili. Non è certo ricorrendo alla maldicenza che si viene assolti dall'inerzia e dall'incapacità». E c'è anche il commento del consigliere Vincenzo Micale (ex Forza Italia, oggi indipendente) che ritiene le affermazioni dell'assessore Pagano «fuori luogo». Per Micale alla base di qualsiasi intervento, specie nei centri storici delle città d'arte, «c'è sempre un progetto studiato, analizzato e approvato da più soggetti. È impensabile oggi questa contestazione. Nel caso specifico c'è la possibilità di mascherare le cabine, come è stato fatto nelle città d'arte d'Italia e in Europa, con interventi di arredo urbano».
|