La Cdl pensa a ricostituire il ministero del Turismo Federalberghi concorda. 23.03.2005 Secolo Italia
Roma. A 12 anni dalla soppressione, per referendum, del ministero del Turismo e dello Spettacolo, oggi si torna a parlare di un ritorno di quel ministero, tanto che numerosi deputati di Centrodestra, capeggiati dal gruppo di An, hanno sottoscritto una proposta di legge che ne prevede la reintroduzione. Il vicepresidente di An Ignazio La Russa, intervenuto ieri ad un convegno del suo partito intitolato al 'Turismo: risorsa primaria", ha assicurato adesione e sostegno all'iter parlamentare di una proposta che mira a restituire un dicastero al settore e, ha fatto intendere, anche nel Centrosinistra l'idea non dispiace. «Per questo l'iter parlamentare potrebbe non essere così difficile». Più cauto il vice ministro alle Attività Produttive Adolfo Urso per il quale la proposta di legge costituisce «in parte, una provocazione, che ha il merito di sottolineare l'importanza del settore». Urso ha inoltre affermato che la Direzione nazionale del turismo «non va soppressa, semmai potenziata» e ha fatto notare come le recenti modifiche introdotte al Titolo V della Costituzione «obbligano lo Stato a non lavarsi le mani e a realizzare un'opera di coordinamento, evitando la frantumazione» del settore. Anche le categorie produttive e gli operatori del settore sono incerti sulla strada prendere. «Questa proposta di legge - ha detto senza mezzi termini il presidente Jannotti Pecci - la leggo come una provocazione, utile sì ma per provocare un dibattito. Se, infatti! c'era questa volontà condivisa di ritornare ad un ministero, perché non è stato introdotto subito con un decreto legge?». Forte sostenitore della necessità di reintrodurre il ministero del Turismo è invece sempre stato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. «Nulla vogliamo togliere al dettato della Costituzione, che delega le Regioni a governare il turismo - ha detto oggi, a margine del convegno, il presidente degli albergatori italiani -ma è sempre più convinzione comune che un ministro del Turismo, sedendo in Consiglio dei Ministri, sulla falsariga di quanto accade per il ministero delle Politiche Agricole, potrebbe meglio operare per rilanciare i consumi turistici del Paese, in specie in una situazione di contrazione economica nazionale ed internazionale quale l'attuale. Da troppo tempo, ormai, siamo entrati nella consapevolezza che il settore in Italia abbia una tale dinamica e complessità da necessitare di una guida a livello centrale». Al convegno di ieri hanno preso la parola anche gli assessori al turismo della Regione Lazio, Luigi Ciaramelletti, e della Regione Siciliana, Fabio Granata, il presidente dell'Enit Amedeo Ottaviani, il sottosegretario ai Beni Culturali Nicola Bo-no e il responsabile An per l'ufficio del turismo, Nino Strano.
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