L'AFFARE CONTESTATO Palazzo Grassi, oggi la decisione la Nuova Venezia 4 APR 2005
Mentre gli ultimi veneziani e mestrini termineranno di votare per scegliere il nuovo sindaco, i consiglieri d'amministrazione del Casinò dovranno decidere se e come affrontare l'avventura dell'acquisto di palazzo Grassi senza avere più la copertura di Paolo Costa e della sua amministrazione. Oggi, infatti, gli amministratori della società che gestisce la casa da gioco lagunare dovranno decidere che fare: domani scade l'opzione per l'acquisto del 51 per cento della società proprietaria del grande immobile che fu della Fiat e, quindi, i vertici del Casinò dovranno scegliere se chiudere definitivamente la partita con l'industriale milanese Terruzzi e percorrere la strada che li porta nelle braccia del francese Pinault. Il presidente Giorgio Piantini, nei giorni scorsi, ha fatto recapitare la sua versione ufficiale con un comunicato. Dopo aver espresso amarezza per la fine della trattativa con l'anziano ex «re del nichel», si legge che «dovendo constatare l'impossibilità di dare corso a un progetto così importante come quello disegnato con la famiglia Terruzzi e che non si è potuto realizzare per una posizione relativa alla copertura dei costi di gestione dell'immobile che non ha trovato soluzione nelle trattative in corso alla data del 16 marzo e che successivamente ha visto l'irrigidimento della famiglia Terruzzi». «Dalla data dell'accordo quadro — prosegue il comunicato — e nel corso dello sviluppo dei testi contrattuali è stato posto dalla famiglia Terruzzi un problema nuovo, quale quello della copertura dei costi di gestione dell'immobile ivi compresa la parte museale, prospettato in un primo momento per una durata non inferiore a 30 anni e in un secondo momento con un impegno in eterno che avrebbe dovuto essere coperto dalla garanzia non solo di Casinò spa ma anche del Comune di Venezia». La nota prosegue: «L'affacciarsi di diverse possibili soluzioni è auspicato da Casinò spa, la quale non lascerà nulla di intentato affinchè la città di Venezia abbia una utilizzazione dello spazio espositivo di palazzo Grassi e della sua potenzialità museale».
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