Scala, cercasi direttore artistico 04/04/2005 , Il Mattino
Dopo le dimissioni di Muti si pensa già al futuro Il neosovrintendente Meli: «Troppo presto per far nomi»
Andrea Santini Milano. Per una sera, alla Scala, la musica ha vinto sulle polemiche. Ed è stato un successo, ieri, il debutto del «Rinaldo» di Haendel andato in scena al teatro degli Arcimboldi in un nuovo allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi, direttore uno specialista di musica barocca, Ottavio Dantone, protagonista applauditissima Daniela Barcellona nel suolo del titolo, ma anche Annick Massis (Almirena), Darina Takova (Armida), Mark Steven Doss (Argante). In sala Mauro Meli, il contestato sovintendente che ha preso il posto di Carlo Fontana, uno degli elementi che hanno portato alla rivolta degli orchestrali e alle dimissioni di Riccardo Muti dal suo ruolo di direttore musicale del teatro. «Nessun commento alla vicenda. Vi prego, per ora è meglio così», dice Meli allargando le braccia. Delle dimissioni di Muti non parla, ma alle insistenze dei cronisti sulla ricerca di un direttore artistico, ammette: «Sì, certo, quella ricerca sta andando avanti, anche se non è il caso, per il momento, di fare dei nomi. È necessario sentire anche l'orchestra». In ogni caso tutto è rimandato alla prima riunione del cda dopo le dimissioni di Muti, prevista per oggi. «C’è rincrescimento per l’abbandono di Muti, ma il cda ha responsabilità di pensare al futuro nell’interesse superiore e complessivo della Scala nel rispetto dell’eccellenza che Milano e il mondo si attendono», dice Bruno Ermolli, vicepresidente della Fondazione. Nomi di diretti eredi di Muti non se ne fanno ancora, anche se circolano da tempo i nomi di alcuni «giovani» in carriera come Gatti, Chailly e Pappano. Ma si pensa anche alla nomina di un direttore artistico di rango, magari con un ridimensionamento delle funzioni di Meli. Fino all’altra sera non si escludeva neppure un anticipato scioglimento del cda che, per statuto, scade a novembre. Contemporaneamente al cda si svolgerà oggi anche un’assemblea dei lavoratori del teatro. Si confronteranno quelli che ormai sembrano due schieramenti: da un lato la Cisl che ha chiesto il ritiro delle dimissioni di Muti e dall’altro Cgil e Uil, entrambe ostili a Meli che ritengono «inadeguato». Saltano, evidentemente, le prove del previsto concerto della Filarmonica, in programma dal 7 con Muti sul podio. Il maestro tornerà a dirigere in Italia il 5 giugno prossimo al Municipale di Piacenza con la Cherubini, la «sua» neonata orchestra giovanile che proprio l'altra sera ha attirato l'attenzione del direttore musicale dell'Opera di Philadelphia, Corrado Rovaris, in città per assistere alla «Battaglia di Legnano».
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