PIEMONTE: Industria-cultura; attendiamo segnalazioni 4 apr 2005 STAMPA Torino
Si è parlato molto nei giorni scorsi di beni culturali, di valorizzazione e recupero del patrimonio artistico; e proprio Torino è stata al centro dell'attenzione pubblica con l'intervento del Ministro Urbani per l'inaugurazione del nuovo Centro Nazionale di Restauro di Venaria e con l'incontro avuto all'Unione Industriale con il Consiglio Direttivo. Non a caso Torino, in questo contesto, si candida ad un ruolo di primo piano in ragione sia della presenza del più grande cantiere di restauro d'Europa -appunto la Venaria Reale - sia delle diffuse competenze tecniche ed industriali che possiede. E' questo dunque il momento di passare dalle parole ai fatti. L'Associazione si farà carico di sostenere le "candidature", delle nostre imprese industriali associate, per promuovere il ruolo da protagonista di Torino e della sua industria culturale, settore che promette notevoli opportunità di crescita. Ma occorre innanzitutto fare una sorta di censimento delle realtà produttive e creative che possono arricchire il contributo torinese a questo concreto e tangibile rapporto tra industria, tecnologia e cultura. Realtà che può accadere non siano note neppure agli addetti ai lavori. Per questo invitiamo associati e non associati a segnalare alla presidenza dell'Unione Industriale Iemali: direzione@ui.torino.it) esperienze in corso o in fieri. Sono certamente numerosi i settori che possono risultare coinvolti nel campo del recupero d'arte, per mirati interventi di tutela e restauro: dalla chimica alle materie plastiche, dai materiali per l'edilizia alla carpenteria specifica. Dalla consistenza delle risposte che arriveranno si trarranno le conseguenze operative più convenienti. L'Unione metterà in campo relazioni, rapporti con gli Enti specializzati, ricerche di finanziamenti, e tutto ciò che potrà essere utile per lanciare al meglio anche questo comparto strategico della Torino del futuro. L'Associazione, nei fatti si sta impegnando su un nuovo fronte di sviluppo asso-ciativo, aprendosi ad una collaborazione anche nei confronti di quei soggetti non immediatamente associabili, ma che, in un prossimo futuro, rappresentano un'importante prospettiva di sviluppo economico.
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