Firenze. Nasce il quartiere delle Belle Arti Mara Amorevoli La Repubblica ed. Firenze, 3 aprile 2005
Grande rilancio della scuola che fu diretta da Michelangelo, il diploma sarà equiparato a una laurea L'Accademia compra in via Ricasoli e raddoppia gli spazi In mancanza di spazi, di finanziamenti, di autonomia hanno penalizzato fino ad oggi l'attività dell'Accademia di Belle Arti, oscurando anche il glorioso passato dell'istituto diretto da Cosimo 1° insieme a Michelangelo e di cui fecero parte Vasari, Bronzino, Ammannati, Giambologna e Celli ni. Ora arriva il tempo del riscatto, con un nuovo ordinamento statutario e l'impegno da parte del ministero dell'istruzione, università e ricerca di finanziare con 3 milioni di euro l'acquisto di nuovi spazi per laboratori e didattica. L'Accademia infatti si allarga a pochi passi da piazza San Marco, in via Ricasoli 28, occupando i 1400 metri quadrati dell'ex tipografia Giuntina che ha già traslocato in via Mannelli la propria attività. «Il progetto è già a buon punto, e fa seguito agli atti relativi al problema della sicurezza della sede storica — spiega Giacomo Pirazzoli, presidente del consiglio di amministrazione dell'istituto —A norma di legge abbiamo posto solo per 700persone, mentre gli studenti sono 1.300, tral'altro il 30 per cento provenienti da tutto il mondo. Così sei mesi fa abbiamo inviato una relazione al ministero che quindi ha provveduto con il finanziamento che permetterà l'acquisto dell'immobile in via Ricasoli da destinare in gran parte alle aule dei laboratori e alla didattica». Sono stati i vertici dell'Accademia a reperire gli spazi, e anche ad avviare lo studio di fattibilità per il restauro e l'adeguamento dei locali prevedendo una spesa superiore a 1 milione di euro, in parte stralciata dal bilancio dell'istituto. A quando il trasloco delle attività? «Per ora l'impegno è di aprire a giugno con la mostra dei lavori di fine anno degli studenti» precisa il presidente, che ieri ha presentato il progetto insieme al direttore Giuseppe Andreani. Non è la sola novità che riguarda il rilancio della storica Accademia d'arte fiorentina. Il nuovo statuto inaugura la nuova stagione di autonomia, che prevede per gli studenti la formula tre più due con il diploma che dovrà essere equiparato al titolo di laurea, oltre all'avvio di una stretta collaborazione con la contigua Galleria dell'Accademia, e con Opificio delle Pietre Dure e il Conservatorio Cherubini. «Il nostro obiettivo è creare a Firenze il Politecnico delle Arti, un vero polo culturale che si occupi della produzione artistica contemporanea, abbracciando il restauro, oltre alla formazione dei giovani nelle arti e attività contemporanee — precisa il presidente — Questo è quello che vorremmo realizzare, ora spetta alla città, agli enti locali, rispondere e credere al nostro progetto». Un obiettivo ambizioso già oggetto di un convegno tecnico scientifico lo scorso anno, che è già diventato fattiva collaborazione con la Galleria dell'Accademia. Presto riaprirà anche il passaggio tra i due complessi, un tempo unico tempio dell' arte, in cui formazione degli artisti e conservazione delle opere, insegnamento e tutela, erano appunto l’"Accademia".
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